Spazi di manovra nel Decreto Carrozza

Il Decreto sulla scuola mette subito a disposizione del digitale circa 20 milioni di euro. Ma cercando bene, con alcune interpretazioni la cifra teorica potrebbe raddoppiare. Non solo wifi ed ebook, ma soprattutto formazione e innovazione.

E’ stato approvato il decreto Carrozza per la scuola. Il testo, anche nella sua sintesi, si rivolge principalmente all’organico scolastico, nello specifico a 69 mila docenti, 16 mila ausiliari (Ata, ausiliari tecnici ed amministrativi) e 26 mila docenti di sostegno. L’impatto economico del decreto è valutato in 400 milioni di euro, da finanziare prevalentemente con l’aumento delle accise sugli alcolici.
Con questo decreto è stata finanziata anche una serie d’interventi ad ampio spettro, ciascuno con pochi euro, dei quali si sta parlando molto.
Dal nostro punto di vista i punti salienti sono quattro, collegati alle espressioni wifi, e-book, laboratori scientifico-tecnologici e formazione del personale scolastico.

A ciascuno vengono destinati bruscolini e non è il caso di gioire, bensì di lavorare per sfruttare al meglio le opportunità che vengono dalle aperture per rilanciare nell’immediato futuro.


Spazio per i FabLab italiani?

Parte del Fondo per l’arricchimento e l’ampliamento dell’offerta formativa sarà vincolato alla creazione o al rinnovamento di laboratori scientifico-tecnologici che utilizzano materiali innovativi.
Questo specifico punto è di difficile decrittazione. Da una prima ricerca ci risulta che il totale del fondo in questione valga tra 4 e 5 milioni di euro; non abbiamo nessuna idea di quale possa essere la parte impiegabile in laboratori di nuova generazione, né quale sia la tempistica di accesso a questi denari. Poiché esiste un deciso movimento internazionale dedicato ai fablab, sarebbe stato bello vedere che il legislatore ne è almeno a conoscenza. Visto che così non è, è forse possibile operare in questa direzione, ipotizzando un approccio infrastrutturale ai fablab italiani.
C’è un altro punto da discutere.
Secondo il decreto, nel 2014 saranno 10 i milioni che verranno destinati all’accesso gratuito del personale docente di ruolo della scuola nei musei statali e nei siti di interesse archeologico, storico e culturale. E’ la stessa cifra destinata alla formazione diretta.
Perché non aggiungere anche i parchi scientifici e tecnologici, i laboratori del nuovo artigianato digitale e i nuovi sistemi in uso in fabbrica?

Sempre in quest’ottica c’è un’altra cifretta non indifferente che può essere spesa bene.
Per potenziare l’insegnamento della geografia generale ed economica sono stanziati 3,3 milioni per il 2014, ma ben 9,9 per il 2015.
Se con “geografia generale ed economica” ricominciamo con la scoperta dell’America e con la Compagnia delle Indie possiamo lasciar perdere; se invece si inserissero i dettami della nuova economia, dello sviluppo e finanziamento di start-up, di padronanza del crowdfunding (sul quale il Governo precedente s’è speso molto e con risultati), gli approcci agili al mondo open e maker, allora le cose cambierebbero.
E non sarebbe difficilissimo: basterebbe dedicare ai docenti di geografia generale ed economica alcuni dei corsi sul digitale ed organizzare per docenti e discenti le visite ai nuovi distretti tecnologici ed industriali. Tutta roba già prevista, insomma.


Insegnanti digitali: fino a 10 milioni

Nel 2014, addirittura 10 milioni andranno alla formazione del personale scolastico. In particolare, la norma punta ad un rafforzamento delle competenze digitali degli insegnanti, della formazione in materia di percorsi scuola-lavoro e a potenziare la preparazione degli studenti nelle aree ad alto rischio socio-educativo.
Ovviamente c’è necessità di un forte impiego per l’aumento delle competenze digitali (cosa molto più facile se a scuola c’è un fablab). Perché se l’insegnante non conosce il mondo attuale, che percorso scuola/lavoro può illustrare?


Wifi 2013: 15 milioni

Sono invece “spendibili subito” i 15 milioni per la connettività wireless nelle scuole secondarie, con priorità per quelle di secondo grado. Sarebbe interessante vedere come viene gestito il ciclo di vita degli hotspot, ma forse è chiedere troppo.


Ebook 2013: fino a 2,7 milioni

Una certa cifra andrà a finanziare l’acquisto da parte di scuole secondarie (o reti di scuole) di libri di testo ed e-book da dare in comodato d’uso agli alunni in situazioni economiche disagiate. Questa cifra vale 2,7 milioni per il 2013 e 5,3 per il 2014: ecco perché spesso viene indicata come se fossero 8 milioni per gli e-book.
Parlando di libri non si può non citare una vera rivoluzione dello sconclusionato sistema finora in vigore: per quest’anno scolastico gli studenti potranno utilizzare liberamente libri di testo nelle edizioni precedenti, purché conformi alle indicazioni nazionali.

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