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Protezione dati: l’Europa ha un nuovo regolamento

Dopo oltre quattro anni di lavoro sulla revisione delle norme esisteni sulla protezione dei dati il Parlamento europeo oggi a Strasburgo ha votato la riforma.

Lo ha fatto in seconda lettura (il complesso normativo ha visto due passaggi tra Parlamento e Consiglio) e sulla base del principio della codecisione, che mette sullo stesso piano proprio Consiglio (cioè i governi statali) e Parlamento: nessuno dei due organi può adottare una legge senza il consenso dell’altro.

La nuova norma sulla privacy, sinora conosciuta con la sigla Gdpr (General Data Protection Regulation) andrà a sostituire l’attuale direttiva, la 95/46/CE, con un regolamento generale che vuole dare ai cittadini più controllo sulle proprie informazioni private.

Quando entrerà in vigore e dove

Il regolamento entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. Le sue disposizioni saranno direttamente applicabili in tutti gli Stati membri due anni dopo tale data.

Gli Stati membri avranno due anni per recepire le disposizioni della nuova direttiva  privacy nel diritto nazionale.

Le disposizioni si applicano in misura limitata a Regno Unito e Irlanda, mentre la Danimarca avrà sei mesi dall’adozione definitiva della norma per decidere se recepirla nel proprio ordinamento.

Le nuove norme

Le nuove norme includono disposizioni su:

  • diritto all’oblio;
  • condizioni per un “consenso chiaro” per il trattamento dei dati privati dell’interessato;
  • diritto di trasmettere i propri dati a un altro titolare del trattamento;
  • diritto di venire a conoscenza della violazione dei propri dati personali;
  • garanzia che le informazioni relative alle politiche di privacy siano indicate in linguaggio chiaro e semplice;
  • sanzioni amministrative pecuniarie fino al 4% del fatturato mondiale totale annuo per le imprese che violano le disposizioni.
Informazioni giudiziarie

Il pacchetto di protezione dati include anche una direttiva sui trasferimenti di dati a fini giudiziari e di polizia. Si applica ai trasferimenti di dati attraverso le frontiere all’interno dell’Ue e stabilisce norme minime per il trattamento dei dati a fini di polizia all’interno di ogni Stato membro.

Le nuove vogliono proteggere gli individui tutti, stabilendo diritti e limitazioni al trasferimento dei dati personali a fini di prevenzione, indagine, accertamento e perseguimento di reati o esecuzione di sanzioni penali, compresa la protezione delle persone e la prevenzione di minacce alla sicurezza pubblica.

Al tempo stesso il testo mira a facilitare la cooperazione fra autorità giuridiche e di polizia.

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