In occasione di Ignite, la conferenza dedicata a tutte le tecnologie Microsoft in corso in questi giorni ad Atlanta, sono arrivate alcune importanti conferme sulle direzioni ormai intraprese dalla società guidata da Satya Nadella.
Partiamo dai prodotti. Ormai è confermato: Windows Server 2016 sarà disponibile ad ottobre e sono stati aggiornati i piani relativi anche a Linux e ad Azure, a partire dalla possibilità di eseguire Docker su Windows.

Insomma Windows eseguirà i suoi container nelle modalità di Docker, non in altre. L’evoluzione verso una virtualizzazione aperta è certamente diventata strutturale sotto Nadella: la mamma di Windows include ora Linux, anche con la scelta dei suoi container.

Azure, aperto ed ibrido

La strategia complessiva sembra incentrata principalmente intorno al cloud. Microsoft sta mantenendo Azure aperto, se possibile aprendolo anche di più ma soprattutto aumentandone la sicurezza: Scott Guthrie, Vp esecutivo, ha annunciato un monitoring più ampio, che in futuro potrebbe includere un’analisi comportamentale degli utenti onde prevenire azioni malevole. E’ attesa per metà 2017 la nuova versione dell’Azure Stack, che permetterà di portarne l’implementazione nel data center proprietario, aprendo al cloud ibrido che viene presentato come il maggior successo commerciale per gli anni a venire. La novità è che il rilascio avverrà in forma di appliance hardware e non più come software classico.
Successivamente le iniziative nate in ambito cloud potrebbero essere trasferite su Windows e su Linux.

Istanze H, L ed N

Sono state annunciate tre nuove istanze di Azure: la H, la L e la N, per un totale oggi disponibile di sette versioni.
La serie H si occupa di Hpc, computing ad alte prestazioni come genomica o fluidodinamica; la serie L è specifica per i database ed altre applicazioni a bassa latenza, con grande storage; la serie N si occupa di rendering grafico, grazie alla Gpu Nvidia. Si tratta di verticalizzazioni attese e dalle grandi prospettive di mercato, anche per le prospettive aperte dalla forte adozione di acceleratori hardware in Fpga.

Il prezzo di Windows

Intorno ad Ignite, tra un annuncio e l’altro, il mondo dei commentatori s’interroga su quanto possa ancora sopravvivere un Windows a pagamento, in un mondo di opsys gratuiti, desktop (MacOs, Linux) e non (ChromeOs, Android). L’unico dei sistemi operativi di grande diffusione non basato su una qualche versione di Unix sta lentamente diminuendo la penetrazione sull’hardware sempre meno basato su Pc. Anche se questa erosione è lenta, c’è da star certi che in azienda ne sono bene a conoscenza e che le strategie che vediamo sono frutto anche della necessità di aumentare la penetrazione in mercati più ampi dello stesso desktop.

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