Investimenti in infrastruttura IT: 6 aziende su 10 ci credono e li fanno

A far propendere verso nuovi investimenti saranno soprattutto le esigenze di governo dei big data e il cloud computing. Emerge da uno studio condotto da Vanson Bourne su 6.656 responsabili decisionali business e IT in 22 Paesi.

Di oltre 6.600 imprese EMEA, il 40% ritiene prioritario lo sviluppo di nuovi prodotti. Il 59% prevede di cambiare la funzione IT nei prossimi 12 mesi. Il 47% ritiene che i big data saranno dirompenti e il 46% afferma che nei prossimi tre anni il cloud sostituirà le proprie architetture IT tradizionali, determinando, per il 56%, nuovi ruoli e nuove responsabilità per il personale It. Sicurezza e data governance interessano il 77% delle aziende.

Sono dati che emergono dai risultati dello studio “Emea IT Transformation”, realizzato da Vanson Bourne per conto di EMC sentendo 6.656 decisori ICT durante i recenti eventi EMC Forum tenutisi a livello Emea nella seconda metà del 2012. Sono stati intervistati manager ed executive business e IT, technical architect, professionisti di dati e manager in ambito data storage e infrastructure di 22 Paesi.

Big data e cloud cambiano la funzione IT
L’aspetto centrale del sondaggio a nostro parere riguarda proprio la volontà delle imprese di adattare l’infrastruttura IT alle mutevoli esigenze del mercato, con un sostanziale 59% che conferma progetti di modifica della funzione It nei prossimi dodici mesi.
Saranno due i fattori chiave a determinare questo cambiamento: i big data e il cloud computing.
La metà circa delle aziende (47%) ritiene che i big data determineranno nuovi vincitori e nuovi vinti, mentre il 46% afferma che le architetture cloud saranno destinate a sostituire quelle IT tradizionali nei prossimi tre anni.
Lo si pensa, perlopiù, in Arabia Saudita (75%) e in Turchia (60%), meno in Russia (32%) e Repubblica Ceca (26%).

Nel 78% dei casi le imprese ritengono di disporre delle competenze necessarie a soddisfare le priorità IT: i picchi di fiducia in Turchia (87%), Marocco (87%), Olanda (84%), Polonia (84%) e Austria (83%).
Oltre la metà delle aziende (56%) concorda nell’affermare che il cloud stia determinando la definizione di nuovi ruoli e responsabilità per il personale informatico.
Lo si pensa di più in Turchia (72%) e Marocco (70%), meno in Germania (33%) e Austria (22%).

Il 23% delle imprese intervistate appartenenti ai mercati emergenti ha verosimilmente implementato soluzioni big data in misura maggiore rispetto a quelle dei mercati maturi (18%). La Russia (56%) e il Sudafrica (40%) hanno percentuali elevate a riguardo rispetto a nazioni quali la Finlandia (19%) e l’Italia (19%).

Sicurezza e data governance valgono per le aziende dei mercati emergenti (79%) ma anche per quelle dei paesi maturi (75%). In maniera particolare preoccupano Ungheria (89%), Repubblica Ceca (88%) e Marocco (87%).

L’indagine considera mercati maturi, oltre al nostro, Austria, Belgio, Francia, Finlandia, Germania, Irlanda, Israele, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna. Svezia, Regno Unito; mercati emergenti avanzati Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Turchia e Sudafrica; secondari Marocco, Russia e Arabia Saudita e di frontiera il Qatar.

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