Cyod, Cope o Byod, è l’enterprise mobility a contare davvero

IDC-italy_infograficaSecondo Idc, soprattutto in Europa, le aziende sono pronte a mettere da parte il fenomeno del Byod.
Tradotto dai team It in un modello di gestione ad hoc per consentire ai dipendenti di utilizzare in sicurezza e a fini lavorativi i dispositivi mobili già in loro possesso, il Bring your own device si appresta a lasciare il posto a nuovi fenomeni emergenti.

Lo dicono i risultati di una survey condotta dalla società di ricerca statunitense nella seconda metà del 2014 secondo cui, in uno scenario previsionale rimasto pressoché immutato negli ultimi 12 mesi, il 42% delle aziende europee, non ha adottato e non intende adottare policy Byod al proprio interno.

A incentivare la frenata del Byod, sempre secondo Idc, sarebbero le crescenti formalità da espletare e il livello di controllo sui device lamentato da sempre più utenti unite al non trascurabile dettaglio secondo cui, le aziende avrebbero cominciato a offrire ai propri dipendenti dispositivi mobili più alla moda.
Chiudono il cerchio le aspettative delle aziende, spesso disattese, riguardo ai costi che sarebbe possibile risparmiare con il Byod.

Da qui la previsione di Idc secondo cui, nel 2015, la scelta e l’approvvigionamento dei device aziendali torneranno in mano all’It aziendale aprendo a nuovi scenari implementativi in cui si fanno spazio “opzioni più moderne del Bring your own device”.
Tra loro Idc cita il Cyod, o Choose your own device, e il Cope, acronimo di Corporate owned, personally enabled.
Con la prima, in via di adozione presso il 34% delle realtà interpellate nella survey di Idc, l’azienda dà al dipendente la possibilità di scegliere il proprio device all’interno di una lista di modelli preventivamente approvati.
Con la seconda è l’azienda stessa a scegliere il device, offrendo però al dipendente alcune concessioni e autorizzazioni per l’uso personale, tipo l’installazione di app particolari o altro.

Daniela Rao di Idc ItaliaAziende italiane una volta tanto all’avanguardia
Fa piacere, una volta tanto, constatare, per voce di Daniela Rao, Tlc research & consulting director di Idc Italia, come le imprese italiane hanno anticipato di almeno due anni il fenomeno, ora visibile a livello europeo, di evoluzione verso modelli di gestione e adozione più flessibili e orientati a recepire le esigenze degli utenti finali.

Che si tratti di Cyod, Cope o, ancora Byod, infatti, per Idc l’obiettivo non cambia.
Dal punto di vista tattico tutti e tre consentono nuove efficienze operative migliorando produttività e collaborazione.
Dal punto di vista strategico facilitano, invece, quel processo di trasformazione digitale oggi richiesto alle imprese per abilitare nuovi modelli aziendali.

Restare senza una chiara strategia di enterprise mobility, conclude la società di ricerca pronta all’edizione 2015 del Mobiz Mobility Forum che si svolgerà a Bologna il prossimo 18 giugno, relegherà le aziende in ultima fila rispetto a quelle che avranno invece cavalcato quest’opportunità nell’ottica della digital transformation.

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