Con BusinessPass, Passepartout cerca la pole nel mercato commercialisti

Dopo un roadshow che ha toccato 70 città in tutta Italia, la software house sammarinese sta sponsorizzando corsi accreditati per la formazione professionale.

Settembre rosso business doveva essere, settembre rosso business è stato. Dieci giorni di fuoco hanno tenuto impegnata Passepartout che, decisa a far toccare con mano ai commercialisti l’ultimo nato BusinessPass, di roadshow in parallelo organizzati in tutta Italia ne ha realizzati 70. Ma non solo. Portati a casa oltre 1.000 prospect e altrettanti clienti richiamati anche grazie agli oltre 150 partner che, su un totale di 287, già propongono la nuova suite di soluzioni creata per realizzare uno studio professionale esteso, la software house di San Marino sta sponsorizzando un ciclo di eventi formativi denominato Best Practice.

Si tratta di un corso accreditato per la formazione professionale continua dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili che, dopo Rimini e Palermo, i prossimi 10 e 11 novembre, toccherà Torino. Perché per Stefano Franceschini (nella foto), fondatore e presidente di Passepartout, la strada per diventare «il primo produttore di software per il mercato dei commercialisti», passa da qui. Ossia «dal far toccare con mano il nostro innovativo sistema di applicazioni gestionali, fruibili anche in modalità SaaS, per una reale gestione condivisa tra commercialista e impresa cliente, per giunta a un prezzo competitivo, che le nuove soluzioni devono avere».

Una chiave di lettura importante per Passepartout, «che – come ci spiega il suo direttore commerciale & marketing, Corrado Rossi -, punta su una soluzione base declinabile in tre fasce di costo, a seconda delle 2, 3 o 4 postazioni lavoro assicurate e dalle quali si possono gestire, rispettivamente, fino a 50, 100 e 300 aziende clienti con una spesa che va dai 1.400 euro richiesti per la versione Entry ai 2.100 previsti per la Entry2, fino ai 2.680 euro necessari per quella Standard».
A fronte dell’investimento, il commercialista e suoi i collaboratori, gestiscono contabilità ordinaria o semplificata, elaborano bilanci e dichiarazioni dei redditi.

Dal canto loro, le aziende clienti hanno a disposizione tutte le funzionalità tipiche dei sistemi gestionali per le piccole e medie imprese, quali Prima Nota, Clienti e Fornitori, Acquisti e Vendite, Magazzino, Produzione, mentre i dati vengono ritrovati automaticamente e direttamente nell’applicativo, senza bisogno di trasferimenti fisici o digitali. «In questo modo – è l’ulteriore puntualizzazione -, con BusinessPass, il commercialista condivide l’applicazione gestionale e accede in tempo reale a qualunque informazione, amministrando, controllando e validando il flusso di dati generato dalle aziende clienti».

Al momento, nonostante l’incentivo destinato ai commercialisti iscritti da meno di tre anni all’Ordine, per acquistare BusinessPass beneficiano per tre anni di uno sconto del 50%, a mostrarsi più interessati sono soprattutto gli studi professionali più grandi e strutturati. «Il nostro obiettivo – conclude Rossi – è arrivare a contare 500 nuovi clienti entro la fine di quest’anno a cui dovranno aggiungersene altri mille entro la fine del 2011».

D’altra parte, in Italia, per Passepartout – come pure per Zucchetti, Sistemi, TeamSystems e Il Sole 24ORE -, il bacino di clienti potenziali non manca. Bisognerà vedere con quali armi e con quali modalità ognuno di questi attori lavorerà per portare via prospect agli altri.
E qui Rossi non ha dubbi: «Molto potrà anche la rete dei partner, specie quelli che sapranno comprendere che non è più tempo di aggiornare o di proporre funzionalità ormai automatizzate. La sfida si giocherà sulla formazione e su attività che consentono di realizzare il controllo di gestione delle attività dello studio e dei clienti stessi».

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