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Bandiera cinese per Ingram Micro

Sono settimane di svolta per Ingram Micro. Il distributore statunitense ha infatti accettato l’offerta di acquisizione da parte di Tianjin Tianhai Investment, società di investimenti del Gruppo cinese HNA per un controvalore di 6 miliardi di dollari, pari a 38.9 dollari per azione, con un premium superiore al 31 per cento rispetto alla quotazione di fine febbraio.
L’operazione, una delle molte che le società cinesi hanno lanciato sulle imprese americane per tutto il 2015 e che sembrano evidentemente intenzionate a proseguire anche nel corso di questo 2016, necessita dell’approvazione da parte del Committee on Foreign Investment in the United States (CFIUS), che già nei mesi scorsi è più volte intervenuto sollevando perplessità su questioni di sicurezza nazionale.
Secondo Ingram Micro – così come riportano le agenzie statunitensi – l’operazione non dovrebbe presentare particolari criticità: in ogni caso, se il CFIUS dovesse dare parere negativo, Tianjin Tianhai sarà chiamata a pagare 400 milioni di dollari.

Per HNA Group, proprietaria fra l’altro di Hainan Airlines, l’operazione sarebbe funzionale al rafforzamento del proprio braccio logistico, facilitando nel contempo la penetrazione in mercati emergenti, grazie alla presenza internazionale di Ingram.
In attesa di ottenere il via libera all’operazione, Ingram Micro ha sospeso il pagamento dei dividendi trimestrali, oltre al programma di riacquisto di azioni. Nel contempo, il presidente e Coo Paul Read ha rassegnato le dimissioni, con la promessa di restare in carica fino al prossimo mese di settembre, per seguire il processo di transizione.
Si tratterebbe, secondo quando dichiarano i portavoce aziendali, di una scelta personale.

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