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App Economy, i servizi sono prioritari

L’App economy dipende in gran parte dalla disponibilità di adeguati servizi diretti alle applicazioni. È infatti necessario garantire disponibilità, sicurezza e velocità necessarie a soddisfare le esigenze dell’azienda. In caso contrario si rischia con una ripercussione fortemente negativa sul fatturato e sulle operation.
Questa è solo una delle considerazioni contenute nella seconda edizione della ricerca “State of Application survey”. Sviluppata da F5, fornitore di tecnologie software a livello mondiale, l’indagine ha raccolto risposte di oltre 3.000 clienti F5 in tutto il mondo, bilanciati tra America, Europa ed Asia. Gli intervistati in Emea sono stati 980 e ben 130 in Italia (13% in Emea, 4% nel mondo) ed hanno condiviso la propria opinione sulla delivery delle applicazioni, sulla sicurezza di dati e utenti, e su come il cloud, le Software defined network e i DevOps stiano cambiando il mondo dell’It.
Le applicazioni sono vitali per il successo di un’azienda”, ha dichiarato Karl Triebes, Cto e Evp of product development di F5 Networks; “se usate da tutti i dipendenti, esse contribuiscono a realizzare una maggiore efficienza, ridurre i costi e aumentare le entrate“.
Il 39% delle aziende in Italia usa più di 200 applicazioni ogni giorno e il 56% degli intervistati dichiara che le applicazioni mobile rappresenteranno il focus della spesa It del 2016.
Il report 2016 ha inoltre sviluppato un focus particolare sui clienti del Finance e del settore tecnologico delle telecomunicazioni e sugli enti governativi. L’ambiente di riferimento è sempre più il cloud ibrido, non solo privato+pubblico vista la forte componente esplicitamente Saas. La crittografia dei dati (58%) è indicata dagli It manager Italiani come il fattore più rilevante nell’adozione dei servizi cloud, con particolare attenzione alla sicurezza

Gli application services sono fondamentali

F5 ha indagato in modo deciso su una lista di 24 application services. Quattro dei cinque servizi applicativi più diffusi sono nel settore della sicurezza: network firewall (83%), Antivirus (72%), Ssl Vpn (75%), Antispam (72%); anche il quinto posto, con circa il 66% degli utenti, è praticamente della sicurezza, dato che il load balancing supera di pochissimo l’intrusion detection.
Il 30% dei rispondenti usa tutti e 24 i servizi sui quali è stata fatta la domanda; il 60% ne usa almeno 10; il 100% ne usa almeno uno (questa indicazione mostra che già l’uso di due servizi dev’essere sensibilmente inferiore al 100% dei rispondenti).
La lista delle cinque aree applicative (tra parentesi le soluzioni più gettonate) vede Avaliability (load balancing 66%, Dns 57%), Security (Firewall 83%, Antivirus 81% e altre 4 sopra il 50%), Identity (Ssl Vpn 75%, Application access control 57% e altre 2), Performance (solo caching al 50%, altro a meno) e Mobility (Endpoint security 53%, poi solo Vdi).
Il 39% delle aziende in Italia, 44% in Emea, utilizza più di 200 applicazioni ogni giorno. La cifra è sicuramente destinata a crescere; in particolare nel nostro Paese il 56% degli intervistati dichiara che le applicazioni mobile rappresenteranno il focus della spesa It del 2016, dato ben superiore alla media Emea del 42%.

Application Services f5

Budget forte per la sicurezza nel 2016

La sicurezza è sempre più incentrata sulla protezione degli utenti, dei dati e delle applicazioni. I firewall di rete (73%) e la tecnologia anti-virus (73%) sono i due servizi di sicurezza più usati dalle aziende Italiane. La protezione DDoS (58%) appare sorprendentemente in basso nella lista.
Per il 21% degli intervistati la mancanza di comprensione da parte dei dipendenti rappresenta la più grande sfida per la sicurezza nei prossimi 12 mesi, mentre il 12% indica la crescente sofisticazione degli attacchi e le limitazioni negli investimenti al secondo posto.

DevOps e Sdn strategici nelle operations

DevOps e Sdn sono valutati metodologie fondamentali per ridurre i costi operativi e migliorare il time to market. Il 30% degli intervistati in Italia ha già adottato il Sdn e il 26% dichiara di avere intenzione di implementare una strategia Sdn nel corso del 2016 o oltre. Le percentuali di futura adozione sono più forti in Europa (41%) e in Oriente (38%) e meno nelle Americhe (29%).
Parlando di DevOps, infine, sono poco visti per il cloud pubblico: tra i sostenitori di questo approccio solo il 12% li vede fondamentali. La percentuale raddoppia (23%) per il cloud pubblico, che inoltre ha più sostenitori (il 43% dei rispondenti, contro il 34% del private).
Tra i benefici, in primo piano ci sono la spinta all’automazione e all’orchestrazione. In questo ambiente sono essenziali i framework, ed infatti il 67% delle aziende ne usa uno o due ma la percentuale crolla immediatamente sull’adozione del terzo (19%).

1 COMMENTO

  1. Parlando di DevOps.. la maggior parte dei programmatori che conosco pensano subito a DO o AWS se si parla di DevOps e questo e’ un vero peccato. Ci vuole una soluzione italiana o europea per contrastare i colossi americani nella rete!

    Thomas Moroder

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