Xenesys: integrare all’italiana e farcela bene

Nell’agone competitivo ci salveranno le competenze, a partire da quelle basilari. Fabio Finetto lo ha capito e da Siena fa il suo spread con il mercato It. Con qualche innovazione, come il lease-a-tablet.

Fosse uno spin-off tecnologico del Siena College, a Colonie nello stato di New York, si definirebbe una realtà human capital intensive. Invece ha sede a Siena, in Toscana, e pertanto la si può dire una realtà che fa delle risorse umane un fattore differenziante.

Xenesys esiste dal 2005. L’ha fondata Fabio Finetto, attuale amministratore delegato allo sviluppo tecnico e commerciale, manager formatosi alla “scuola Cioffi” di Tc Sistema.

All’inizio era fatta solamente di 7 persone, ora ne conta 225, dipendenti, più 35 collaboratori. 70 sono nella sede senese.

Un momento di svolta lo ha vissuto a fine 2009, quando la Vivatec, società It di Marco Iannucci, componente del cda della Fondazione Sistema Toscana, è confluita per il 70% in Xenesys.

Ciò significa che la società di Finetto faccia di Siena un mercato captive? No: «unico progetto senese nella storia – ci spiega – e fatto pure recentemente, è con il Consorzio Fondazione Mps, tra l’altro nemmeno da main contractor».

Risultato: nel 2010 Xenesys ha sfiorato gli 11 milioni di euro di fatturato. Recentemente ha affittato il ramo d’azienda dedicato ai servizi Ict di Irpe e con operazioni come questa punta a raddoppiare il fatturato entro fine anno.

Mettiamoci pure che da ottobre ha acquisito il 90% delle quote di Bizeta Retail Solutions, società del milanese specializzata nel fashion retail e abbiamo il quadro di una società che punta a diventare un grande system integrator multibrand.

Ma cos’è Xenesys adesso?
«Un solution integrator che capisce le difficoltà dei clienti, i problemi oggettivi da risolvere con strumenti It – ci dice Finetto – e che segue un approccio consulenzale. Ma senza consulenti: non siamo Accenture. Ci si sediamo di fronte a un direttore vendite per capire se lui sa come va la sua azienda. Dopodiché entrano in azione i nostri tecnici».
Il fattore differenziante di Xenesys, dunque, è dato dalle persone, specie quelle che provengono da Tc Sistema.

Venticello da Silicon Valley

Neutralità, tecnologia, prossimità al cliente, verticalizzazioni, sono le parole chiave impartite da Finetto, che declina su tre linee di business più una, orizzontale: application management, fatto da persone e applicazioni; infrastrutture, con persone per creare le server farm; servizi post installazione, con le persone di It service management (esemplare l’It service desk sito a Terranuova Bracciolini, Arezzo); l’area mobile e multimedia, che crea servizi orizzontali alle tre precedenti.

Arriva il lease-a-tablet

Ma non solo: Finetto si è inventato l’innovative lease: riacquisto del parco informatico del cliente con cessione in uso. Fin qui, niente di dirompente.
Di più lo è se si considera che propone anche la costituzione ex-novo del parco, specie se si tratta di tablet: una flotta di dispositivi mobili preconfigurati e ottimizzati, in noleggio con canone di servizio e Sla chiari.

Con chi e come fare business

L’80% del fatturato Xenesys lo fa con servizi e soluzioni e il restante 20% con rivendita di prodotti a valore (Emc-Vmware).

Quindi tanto outsourcing. Ma facendo ciò scavalca l’It?
«No, l’affianchiamo. Terziarizziamo, efficientando servizi a basso valore», dice Finetto.
Con quali competenze tecnologiche?
«Siamo forti nella Business intelligence, con grandi competenze su Qlikview, Business Objects, Cognos. Board. Implementiamo Sap ma non direttamente: lo facciamo tramite X21, società con Opera21. Siamo partner di Csc per Stealth».

E con quale modello di vendita?
«Con up e cross selling, partendo dalla server farm, per tanti i mercati. Nel fashion copriamo tutta la filiera. Ma poi anche editoria, farmaceutico, utility, energia».

Apple da mordere
Ultimamente Xenesys ha dato l’idea di voler virare su Apple, cavalcandone il fenomeno che sostituisce in termini di appeal e di praticità.
«Facciamo app su tutte le piattaforme: Symbian, Android e Apple – ci dice Finetto – . Apple?
Si sa che vuole andare nell’enterprise e con noi lo può fare. Con Irpe copriamo tutta la filiera: possiamo integrare l’iPad con Sap e la Business intelligence, facendo virtualizzazione e creando Crm
».

Già, il Crm. Lo usa anche una realtà come Xenesys? «Non vivo senza Salesforce», sentenzia Finetto.

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