Wikipedia, l’enciclopedia libera on line

I concetti dell’open source si estendono al patrimonio conoscitivo e culturale. Dove tutti gli utenti possono contribuire per sviluppare e arricchire i contenuti

febbraio 2006 “Immagina un mondo in cui ognuno possa avere libero
accesso a tutto il patrimonio della conoscenza umana. Questo è il nostro
scopo. E ci serve il tuo aiuto”.

Con queste parole la Wikimedia Foundation presenta se stessa e i suoi obiettivi,
chiarendo fin da subito la sua mission. Wikimedia Foundation è un’organizzazione
internazionale no-profit il cui scopo è incoraggiare la crescita, lo
sviluppo e la distribuzione di liberi contenuti in molte lingue, e fornire gratuitamente,
senza pubblicità, il contenuto di questi progetti al pubblico.

L’approccio collaborativo
Per raggiungere questi obiettivi la Wikimedia Foundation, fondata da Jimbo Wales,
utilizza un sistema sicuramente innovativo: il “wiki”.

Un wiki (termini hawaiano che significa “veloce”) è un
sito Web che permette a ogni utilizzatore di aggiungere contenuti, come in un
forum, ma anche di modificare i contenuti esistenti inseriti da altri.

In questo modo, con le tecniche e le modalità che saranno descritte
in seguito, ogni persona può portare il suo contributo alla realizzazione
di un qualsiasi contenuto, migliorando e modificando anche quanto viene scritto
da altre persone. Il tentativo è quello di portare il concetto e il metodo
proprio dei software liberi “open-source” anche nel campo della
conoscenza.

Nel software libero, infatti, la collaborazione di molti individui porta ad
un continuo miglioramento dei programmi e ad una veloce soluzione dei problemi.
Il coinvolgimento di tante persone, sorrette dalle stesse motivazioni e da comuni
passioni, è di per sé una garanzia sufficiente di ottenere un
buon prodotto visto che ci sarà sempre qualcuno in grado di ottimizzare
una funzione, di scrivere del codice più performante e di portare un’idea
nuova magari con un diverso punto di vista. Questo tipo di approccio viene definito
“collaborativo”.

Se questo concetto funziona per i programmi (e l’enorme sviluppo e la qualità
dei software open source sono lì a dimostrarlo), non potrebbe allo stesso
modo essere esteso ad altri campi, rendendo quindi in qualche modo “collaborativa”
anche la diffusione della conoscenza?

Dal presupposto appena descritto è nato il wiki. La definizione e la
creazione del primo wiki (comprensivo di tutta l’architettura di gestione web)
è avvenuta nel 1995, da parte di Ward Cunningham (responsabile della
scelta del nome, avvenuta dopo un viaggio alle Hawaii): questo wiki era dedicato
all’uso e alla conoscenza dei pattern nella programmazione ed ha riunito attorno
a sé una mutevole comunità che liberamente ha partecipato al progetto.

Jimbo Wales e Larry Sanger utilizzarono un concetto in parte simile per creare,
nel marzo 2000, Nupedia. Quest’ultima, abbandonata nel 2003, aveva l’ambizione
di voler diventare un’enciclopedia on line i cui contenuti dovevano essere rilasciati
con licenza GNU Free Documentation License.

Gli articoli pubblicati erano caratterizzati da un processo di revisione in
sette passi, eseguito da esperti nelle varie discipline oggetto di approfondimento.
Nonostante la buona idea, questo processo di approvazione si è rivelato
nel tempo troppo farraginoso e lento, e forse questo è stato il motivo
dell’insuccesso di Nupedia.

Nel gennaio 2001 Wales, sempre in collaborazione con Sanger, lanciò
Wikipedia. Rispetto a
Nupedia, su Wikipedia chiunque poteva scrivere articoli e correggerli, in pieno
spirito wiki. Era nata ufficialmente la prima enciclopedia on line libera.

continua…

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