Web in tasca: dotMobi chiama il popolo degli “Analogs”

L’ambiente italiano dei servizi mobili s’è incontrato con l’obiettivo di fare il punto della situazione generale. Al centro del discorso le mosse per indirizzare correttamente l’enorme massa di attività che va verso il Web su terminale mobile, in particolare la proposta dotMobi.

ForumWeb.mobi, l’incontro romano del 29 novembre, ha fatto il punto tecnico e marketing su un mercato promettentissimo e in fibrillazione. L’obiettivo dichiarato è rendere il Web mobile un canale commerciale che mantenga le promesse implicite nell’enorme diffusione dei dispositivi mobili su scala mondiale. I problemi tecnici sono abbastanza noti, riassumibili in quattro tag: costo della banda, latenza, Ajax e plug-in.

I primi due sono problemi della rete. La banda passante c’è in molte aree ma difficilmente la copertura raggiungerà le aree più difficili del globo. Dove sarà disponibile verrà venduta con nuove tariffe a costo medio composto da costi fissi bassi e costi variabili apparentemente bassi ma in realtà non trascurabili, mutuati dall’approccio delle suonerie (abbonamenti, contenuti premium, eventuali “scatti al collegamento” e così via) oggi impiegati anche nella telefonia fissa su IP: si tratta di piani tariffari, aggiungiamo noi, rivolti al pubblico giovane e ricco sul quale lucrare un arpu/dati indicativo di 15 euro al mese.

I problemi software potrebbero non trovare una soluzione diretta, nel senso di una implementazione su mobile del paradigma “asincrono” di Ajax. Come oggi sembrano indicano iPhone e Android, non si dovrebbe passare per un’evoluzione del web mobile pedissequa a quella già vista sul desktop. Entrambe, però, hanno molte note dissonanti rispetto alla strada tracciata finora.

La proposta dotMobi è tradizionale e ponderata: l’iniziativa sta sviluppando un database di “device descriptions” indipendenti dal database d’implementazione, e raccoglie un nutrito elenco di “best practices” e di altri documenti semplici ed efficaci. Il lavoro di dotMobi “è la prima seria iniziativa per fissare degli standard di mercato nel mobile”, ha detto Carlo Panzalis di Matrix (Gruppo Telecom Italia).

Per tutti il suggerimento è di entrare nel mondo mobile direttamente nel dominio dotMobi, partendo dalla realizzazione ex-novo d’un sito specifico che segua non solo i vincoli dello schermo e della banda ma anche e soprattutto la diversa psicologia dell’accesso da dispositivo tascabile. Esistono varie transcodifiche automatiche per mettere su mobile dei siti già esistenti, ma in generale possono essere usate solo per alcune sezioni d’un sito.

Nella suddivisione delle persone tra digital natives, digital immigrants e analogs, l’idea dotMobi avvicina ‘accessibilità del web agli analogs”, ha detto con enfasi Antonio Autolitano di Ericsson.

Ma è necessario guardare con estrema attenzione l’avvento di iPhone, che con il suo modello tecnologico e tariffario sta polarizzando gran parte dell’attenzione mondiale.

Grande il vantaggio in termini di promozione” dell’internet in tasca, ha confermato Suzanne Flood di dotMobi, ma sembra evidente che il dispositivo si rivolge ad uno solo dei profili utente esistenti e magari polarizzerà il mercato in quella direzione.

L’iniziativa dotMobi non crea standard (come invece Oma e W3C) ma funge da ponte tra loro e i costruttori di apparati e in un certo qual modo anche con le telecom nazionali.

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