Web e catena logistica. Un’unione a geometria variabile

Per comunicare meglio con il proprio ecosistema e con un occhio attento ai bilanci, le aziende oscillano nella scelta fra Edi e Internet. Quest’ultima richiede però interventi sulle infrastrutture esistenti. L’inchiesta completa è reperibile sul Nr. 3/2004 di Linea Edp.

 


 


La catena logistica è come la corda di un arco. Tesa correttamente, consente all’impresa di raggiungere i propri obiettivi: riduzione dei costi e dei ritardi, accrescimento della flessibilità, miglioramento della soddisfazione dei clienti e, infine, aumento della quota di mercato, poiché i prodotti sono disponibili a un prezzo più favorevole e nel momento giusto, grazie a una migliore gestione degli approvvigionamenti.


In molte realtà, lo strumento di lavoro in questo ambito resta il foglio elettronico Excel, spesso senza alcuna verifica della qualità delle previsioni. Nel momento in cui le società devono operare sul mercato internazionale, tuttavia, diviene indispensabile affrontare il problema della pianificazione globale, generalmente allo scopo di ridurre gli stock e rendere maggiormente affidabili le previsioni di vendita. I moduli di Aps (Advanced planning and scheduling), presenti in molti Erp, tengono conto della scadenza dei prodotti e sincronizzano la pianificazione della produzione nelle realtà che devono, ad esempio, controllare diversi stabilimenti.

Volumi più calibrati e minori perturbazioni


Laddove, invece, il problema sta nella visibilità sugli approvvigionamenti per i punti vendita, una strada funzionale è quella di partire uniformando le procedure a livello di registratori di cassa e poi dotare il centro operativo di un software Scm (Supply chain management), per assicurare le funzioni di previsione della domanda. L’obiettivo primario di questa scelta dev’essere la diminuzione degli stock, per arrivare a volumi di riapprovvigionamento più calibrati e una conseguente diminuzione delle contestazioni.


A questo punto, bisogna ricordare che le riorganizzazioni della catena logistica sono supportate il più delle volte da infrastrutture Edi. In molti casi, attraverso questo tipo di soluzioni i fornitori accedono direttamente alle informazioni di loro interesse, tramite i rispettivi sistemi Erp. Per lo scambio dei messaggi è da tempo diffuso il formato Edifact, ma si dovrebbe presto aprire la via per Xml, allorquando riuscirà a dimostrare di essere abbastanza maturo.


Oggi come oggi, si potrebbe utilizzare Internet per collegare a monte o a valle le realtà di un’azienda, ma, a fronte della sempre maggiore estensione del commercio elettronico, le imprese sono costantemente alla ricerca di infrastrutture di comunicazione maggiormente flessibili. La reattività del sistema


informativo costituisce un elemento critico nella competitività in vari mondi applicativi. Gli esempi pratici di successo cominciano a essere numerosi, soprattutto per realtà di una qualche complessità. Le imprese possono, ad esempio, interfacciare le loro applicazioni interne con sistemi di tracking e di calcolo del ritardo di consegna, informando a loro volta i rispettivi clienti sull’arrivo della merce attesa. Queste dorsali sono basate sul linguaggio Xml e stanno trovando diffusione maggiormente nelle imprese del settore elettronico. Il costruttore Cisco ne rappresenta un fervente partigiano, avendo mantenuto la rete di scambi commerciali RosettaNet e incitato i propri partner ad adottarla, fatturando le proprie apparecchiature con uno sconto particolare, se un cliente trasmette gli ordini tramite questo canale. Come conseguenza, nel gennaio 2003, l’operatore Equant ha optato per RosettaNet con lo scopo di accelerare i propri processi di acquisto di router, utilizzando una piattaforma d’integrazione WebMethods come raccordo verso Cisco, presso cui sono attivi due processi commerciali Pip (Partner interface process): la ricezione dell’ordine (Pip 3A4) e la notifica dello stato d’avanzamento dell’ordine Pip (3A6).

Esiste un’altra alternativa per aprire il proprio sistema informativo a Internet, ovvero i servizi Web. Una strada seguita dalla società svedese Sandvik, specialista mondiale per la lavorazione dell’acciaio e presente in trenta Paesi, che ha optato per questa soluzione, tanto sulla propria intranet che per il B2B. La società offre ai suoi partner quattro servizi Web: disponibilità degli stock, prezzi, registrazione dell’ordine e notifica del ricevimento. Le applicazioni rispettano gli standard Wsdl e Soap, con i riferimenti all’interno di un indice Uddi. Questi servizi sono già utilizzati da qualche utente, ma si tratta di un approccio dallo sviluppo ancora lento. In ogni caso, Sandvik ne sta studiando l’estensione verso la fatturazione e si adopera per diffonderli il più possibile. I servizi Web sono sviluppati su di una piattaforma BizTalk Server. Sull’intranet, le diverse filiali del gruppo utilizzano una trentina di servizi basati su Xml e Http. Tuttavia, Xml non rappresenta la panacea. Ad esempio, nel caso della grande distribuzione, esso non appare adatto agli scambi con flussi molto pesanti, come quelli della registrazione quotidiana delle vendite alle casse dei supermercati, oppure la gestione dei prezzi verso i punti di vendita, con file che raggiungono dimensioni dell’ordine di un Gigabyte.


L’analisi dei grandi messaggi Xml richiede generalmente troppo tempo. Per contro, i volumi sono meno importanti per le applicazioni B2B. A questo proposito, per favorire la standardizzazione, una buona via è la migrazione verso il Web-Edi, ovvero verso applicazioni Edi operanti con una modalità di trasporto As2 su Internet.


Per concludere, non esistono ricette universali, ma bisogna fare in modo di sfruttare tutte le possibilità offerte oggi dal mercato.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome