Home Apps Vogels, Amazon: cinque passi verso la semplificazione

Vogels, Amazon: cinque passi verso la semplificazione

L’inizio dell’anno rappresenta un’opportunità per riflettere sui temi caldi che attraversano il mercato sul quale un’azienda opera e definire in quali direzioni concentrare le proprie iniziative e le strategie di medio e lungo respiro.
Lo fa anche Werner Vogels, Vice-Presidente e CTO di Amazon.com, secondo il quale il leit motiv, di fatto ereditato dal 2015 ma destinato ad avere effetto nell’arco di tutti i prossimi 12 mesi, è la semplificazione, che arriva a toccare tutti gli ambiti, dai software ai servizi, alle architetture.
Ecco la sua visione.

Semplificare la creazione di applicazioni

Secondo Vogels, a dispetto della promessa di una tecnologia in grado di semplificare le nostre vite, col passare del tempo si registra un aumento della complessità anche nel mondo delle applicazioni.
“E questo nonostante il lavoro visionario di John Gall, studioso dei sistemi che già molti anni or sono scriveva: le applicazioni costruite come un sistema complesso non funzionano quasi mai. I sistemi complessi che funzionano sono invariabilmente costruiti come sistemi semplici che vengono poi estesi col passare del tempo per includere aspetti più complessi. È più facile costruire un sistema semplice sicuro e affidabile, e poi espanderlo fino a diventare un sistema complesso, che iniziare a lavorare da subito su un sistema complesso dove ci sono troppe variabili da considerare”.
Per questo motivo secondo Vogels è necessario tenere in sempre maggiore considerazione la richiesta di applicazioni, infrastrutture e sistemi tecnologici più semplici. Nel 2016, ci aspettiamo di vedere una vera e propria impennata di richieste in questo senso.
“E la ragione di tutto ciò è la possibilità per le aziende di sfruttare un numero sempre maggiore di nuovi componenti forniti come servizi cloud”.

Semplificare la creazione di servizi: i Microservice

Nei sistemi tradizionali le architetture sono spesso “monolitiche”.
“Consideriamo ad esempio un servizio di gestione clienti – spiega Vogels -. È in grado di includere tutte le funzionalità relative ai dati dei clienti, tuttavia molte delle funzioni di questo sistema non sono sovrapponibili in termini di scalabilità e disponibilità. Ad esempio, la funzione di “login cliente” ha una frequenza d’uso enormemente superiore rispetto a un semplice “indirizzo cliente” che è necessario solo al momento della spedizione di un prodotto”. Al fine di semplificare questi sistemi monolitici, cresce sempre di più la tendenza ad adottare soluzioni in cui le applicazioni sono suddivise nelle loro componenti.
Decostruire servizi e sistemi software nei più piccoli componenti è un trend che Vogels vede sempre più centrale nello sviluppo dei software. I piccoli servizi sono spesso chiamati microservice e sono supportati da altre componenti di gestione, come le tecnologie fornite da Docker. Tutto ciò rende le applicazioni più flessibili e ne modifica anche il processo di sviluppo.
“Non è infatti più necessario ricorrere a grandi patch per aggiornare i sistemi, più semplicemente si utilizzerà una nuova versione del Microservice, che andrà a sostituire la precedente”.
I provider di soluzioni cloud computing stanno offrendo ambienti di gestione che rendono sempre più facile creare e gestire ambienti microservice, favorendo un’accelerazione di questa tendenza architetturale.
“Nel 2016, e negli anni a seguire, possiamo aspettarci che il microservice diventi l’architettura standard per tutte le nuove applicazioni”.

Semplificare il computing: le architetture Serverless

Secondo Vogels, una delle rivoluzioni più importanti cui si è assistito negli ultimi anni nel mondo tecnologico è la crescita del serverless computing.
“Questa nuova tendenza è stata innescata, in gran parte, dal lancio di AWS Lambda, una soluzione che non richiede un server fisico o virtuale per eseguire il codice dell’applicazione e che in questo modo ne semplifica enormemente lo sviluppo: gli sviluppatori possono infatti concentrarsi esclusivamente sulla logica di business, senza dover preoccuparsi della gestione di flotte di server per l’esecuzione del software. Tutto ciò permette di raggiungere più facilmente un livello adeguato di sicurezza e affidabilità. Dopo tutto, non c’è un server più semplice da gestire che una soluzione senza server”.
Questa tendenza è già realtà e si sta assistendo alla nascita di nuove aziende che non utilizzano nemmeno un server.
“Queste aziende realizzano le loro applicazioni e costruiscono il loro business senza l’utilizzo di alcun server. Credo che questa tendenza esploderà nel 2016”.

Semplificare l’integrazione: API per tutto

I giorni in cui i sistemi erano fatti di parti di software, che a loro volta erano sotto il controllo totale dello sviluppatore, sono ormai lontani. Lo sviluppo oggi dipende soprattutto dal mettere in collegamento diversi servizi eterogenei, alcuni forniti da cloud provider, come i database gestiti o i servizi di analisi, altri da ecosistemi cloud di terze parti come. Per essere in grado di connettersi e usufruirne, questi servizi hanno bisogno di una Application Programming Interface o API.
La cosa interessante delle API è che è possibile usufruirne sia internamente che esternamente – spiega Vogles -. Le API vengono adottate non solo nei nuovi software, ma possono anche venir utilizzate con software ormai datati come, ad esempio, un system-of-record il cui archivio può essere avvolto con le API in modo tale che innovazioni successive permettano in ogni caso di accedere ai sistemi più vecchi. Inoltre, attraverso le API possono essere messe a disposizione di partner e clienti funzionalità esclusive che permettano di utilizzare questi servizi, aprendosi in questo modo anche a nuove sinergie e modelli per accrescere i ricavi”.
Vogels cita ad esempio il quotidiano britannico The Guardian, che attraverso le proprie API gestite su AWS, ha creato una piattaforma per realizzare applicazioni che hanno accesso all’archivio del giornale – rendendo in questo modo accessibili oltre 1,7 milioni di contenuti dal 1999 ad oggi.
“Il cloud è una piattaforma ideale per la creazione di API, in quanto consente a un’azienda di gestire il proprio traffico API attraverso una soluzione scalabile e a basso costo, e al contempo ai partner, di utilizzare la stessa piattaforma per accedere alle funzionalità e ai dati con la minima latenza possibile”.
Le API stanno offrendo alle aziende di tutte le dimensioni la possibilità di creare ecosistemi di sviluppo interamente nuovi, attraverso i quali far crescere il loro business in modi nuovi ed inaspettati. Le aziende possono ora raggiungere con i propri dati e le proprie funzionalità un numero sempre maggiore di clienti, ed incontrare partner appassionati che vogliono aiutarle a migliorare i propri servizi.
“Nel 2016 e negli anni a venire ci aspettiamo che ogni cliente potrà accedere a servizi realizzati dalle aziende, utilizzando le proprie API. Non vedo l’ora di vedere le innovazioni che ne deriveranno.”

Semplificare la sicurezza: il Cloud per proteggere il proprio business e i propri clienti

Guardando al futuro, e in particolare al 2016, secondo Vogles sarà inevitabile arrivare a una generale accettazione del fatto che le aziende sono più sicure sul cloud che nei propri data center. Questo mutamento di approccio sta già avvenendo e ne sono testimonianza le imprese che stanno migrando i loro processi critici sul cloud, per sfruttare i benefici immediati offerti dalle più recenti innovazioni in materia di sicurezza operativa e dagli strumenti che permettono di configurare la sicurezza in modo specifico per proteggere le loro applicazioni. Sgravarsi della gestione e del miglioramento dell’infrastruttura di sicurezza, affidandoli ad un provider cloud, sta semplificando la sicurezza di aziende di tutte le dimensioni.
“Sorprenderà molti ma uno dei primi settori in cui abbiamo visto affermarsi questa tendenza sono i servizi finanziari. Durante la conferenza clienti all’AWS re:Invent di quest’anno Rob Alexander, Chief Information Officer del gigante del settore bancario e delle carte di credito Capital One ha spiegato come il settore dei servizi finanziari attira l’interesse di alcuni dei peggiori criminali informatici. Capital One lavora a stretto contatto con AWS per sviluppare un modello di sicurezza, che le permetta di operare in modo più sicuro nel cloud rispetto a quanto avviene nei suoi stessi data center. Come risultato di questo nuovo approccio, Capital One sta ora utilizzando AWS per portare il numero dei suoi data center da otto a tre entro il 2018 e sta sperimentando quasi tutti i servizi AWS per sviluppare, testare, costruire ed eseguire i suoi carichi di lavoro più critici sul cloud, compresa la sua nuova applicazione per il mobile-banking”.
Visto il crescente numero di aziende che si stanno spostando sul cloud, in particolare in settori sensibili alla problema della sicurezza informatica come i servizi finanziari, le utilities, i trasporti e il settore pubblico, Vogels si dice certo che il 2016 sarà l’anno in cui il cloud diventerà mainstream e verrà unanimemente accettato come il luogo dove archiviare i contenuti, se si desidera mantenerli al sicuro e se si vuole rafforzare e semplificare la propria sicurezza.

Siamo solo all’inizio
Con il diffondersi della semplificazione, secondo il manager si vedranno emergere nuovi trend – dalla Semplificazione delle Previsioni, alla Semplificazione dei Dispositivi Connessi fino alla Semplificazione in Tempo Reale – e nuovi modi in cui la tecnologia pervaderà la vita di tutti i giorni, cambiando il modo in cui viviamo e interagiamo con il mondo che ci circonda.

1 COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato sulle novità tecnologiche
css.php