Visiant, un nuovo nome per Softpeople

La società di Marini ha presentato il brand e le strategie con cui d’ora in avanti affronterà il mercato.

Per continuare a crescere in un mercato difficile come quello informatico, spesso servono azioni di coraggio, capaci di inaugurare corsi completamente nuovi rispetto al passato. È con questo lasciapassare che Softpeople Group, società tutta italiana focalizzata nell’offerta di servizi e soluzioni Ict al mondo delle imprese, ha presentato la propria riorganizzazione interna, un nuovo piano industriale e un brand completamente rinnovato.

«Visiant, questo il nome con cui opereremo d’ora in avanti sul mercato – ha chiarito Luciano Marini, presidente della società -, sintetizza la nostra vocazione all’innovazione e allo sviluppo ed è stato introdotto in sostituzione di Softpeople Group per rafforzare la nostra struttura finanziaria, operativa e commerciale, ridefinire la governance di gruppo, potenziare l’offerta e consolidare il posizionamento sul mercato».

Gli obiettivi sono stabiliti in ambiziosi traguardi di bilancio (nel 2007 le revenue dovranno raggiungere i 173 milioni di euro, nel 2008 i 233 e nel 2009 i 282) supportati dalla crescita interna «e da piccole acquisizioni – ha continuato Marini – da effettuarsi soprattutto in ambito finance e Pa, settori in cui abbiamo ancora una presenza modesta».

La nuova identità aziendale, oltre a spingere verso l’evoluzione della governance dei marchi da un modello federativo a una maggiore aggregazione, sarà funzionale per la quotazione in Borsa, una maggiore penetrazione del mercato estero e l’ingresso di fondi di private equity all’interno del capitale societario in grado di consentire acquisizioni di medie dimensioni, magari anche all’estero.

«Il raggiungimento di questi obiettivi – ha commentato il presedente di Visiant – dà per scontati tre elementi: che non ci siano episodi terroristici come l’attacco alle Torri Gemelle, che il mercato consolidi la miniripresa in atto e che i clienti confermino la propria fiducia nei nostri confronti».

Il nuovo modello di business di Visiant (le cui origini semantiche affondano nel latino vis=forza e ire=andare, ma che unisce anche il suffisso ante=prima alla parola Vision), abbandonata la focalizzazione per settori merceologici, si baserà, come sottolinato dai vertici aziendali, su tre punti fondamentali: ampliare la conoscenza organizzativa e dei processi dei vari settori tecnologici, identificare la tecnologia che più si adatta ai processi, gestire il time to market al cliente.

I servizi offerti saranno, invece, modulati sulle tre punte della consulenza, dell’outsourcing e dell’architettura e sicurezza.

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