Veritas rafforza l’impegno dell’area dei servizi

Dopo l’annuncio di Emc, che si propone sul mercato con un proprio middleware dedicato alla gestione di ambienti storage eterogenei, come cambiano i rapporti con il partner storico Veritas. Di questo e altro ha parlato a Linea Edp Marco Riboli, manging director di Veritas Software Italy.

Come cambia il rapporto di Veritas con Emc? La casa di Hopkinton ha annunciato di recente che proporrà al mercato un proprio middleware (battezzato WideSky) per la gestione di tutto l’hardware e il software deputato alla gestione dello storage in azienda. La mossa rappresenta per molti un campanello d’allarme, un’incrinatura nei rapporti che, da molti mesi, la legano a Veritas. Quest’ultimo, infatti, è il partner privilegiato da Emc per la fornitura di applicativi di gestione delle piattaforme storage proprietarie. Veritas sviluppa e distribuisce soluzioni che consentono di migliorare le performance e di gestire più facilmente i sistemi storage di fascia alta Emc Symmetrix.

Il core business di Veritas è, sin dalla sua nascita, quello della gestione della disponibilità delle informazioni, della garanzia dell’interoperabilità e dell’accesso ai dati su diversi server, sistemi operativi, ambienti e reti storage.
Soluzioni Veritas sono, infatti, disponibili per ambienti Unix (Hp-Ux e Ibm Aix), Windows, Sun Solaris e Linux. “L’indipendenza dalle diverse piattaforme è la nostra vera forza – ha esordito Marco Riboli, Manging Director Veritas Software Italy – e proprio questa caratteristica ci porta a competere e, contemporaneamente, collaborare con molte aziende su fronti diversi”. E la situazione che si è venuta a creare con Emc, tiene a precisare il manager, rispecchia questo profilo: “Collaborazione su alcuni business come la foundation, area nella quale Emc acquista soluzioni Veritas e le rivende rimarchiandole. In questo segmento la collaborazione rimane, tanto è vero che sono previsti anche dei piani di sviluppo per una maggiore integrazione delle due piattaforme. Ci troveremo, invece, come oggi, a competere direttamente sul mercato delle soluzioni Storage Area Network (San)”.
Proprio in questo comparto Veritas sta investendo massicciamente nello sviluppo di soluzioni che, a detta del manager, risultano particolarmente apprezzate dai clienti perché consentono di integrare tecnologie che, all’apparenza, potrebbero apparire obsolete.


Veritas è presente in Italia con tre uffici: la sede di Milano, che ospita anche le infrastrutture dedicate all’area dei servizi professionali, al training e alla formazione, uffici commerciali e tecnici a Torino e Roma.
Proprio nell’area dei servizi si concentrano gli sforzi di Veritas in questo periodo. “Basti pensare che i dati di fatturato a livello mondiale del terzo trimestre mostrano una crescita del 7% anno su anno – ha chiarito il manager – a fronte di ricavi da licenze sostanzialmente immutati. Tutta la crescita va, quindi, imputata al business dei servizi. La struttura nel suo complesso (comprendendo, quindi, anche i partner) è riuscita a sviluppare una buona offerta di project management. Tale tendenza appare decisamente significativa se si pensa che Veritas è un’azienda nata come realtà “100% software”. Oggi, a livello Emea, l’area dei servizi professionali occupa circa 300 persone, tutte impegnate a far sì che il ritorno sull’investimento (Roi) che il cliente ha fatto sul nostro software sia il più veloce possibile”.
In Italia, ad esempio, la struttura dedicata ai servizi professionali occupa sette persone, tutte impegnate nella gestione di progetti, e gestisce anche un centinaio di figure professionali certificate che fanno parte dell’organizzazione dei partner Veritas.

Ma la componente di innovazione, in questo contesto di apertura ai servizi, non viene penalizzata. Veritas, infatti, ha in programma di investire circa 5 miliardi di dollari in ricerca e sviluppo, soprattutto nell’area della disaster recovery, nel corso dei prossimi cinque anni. A questo si abbina un rinnovato impegno a rafforzare le partnership strategiche. Tra tutte, il consolidamento e l’ampliamento dell’alleanza con Ibm, quella più trascurata negli anni passati e che oggi, anche alla luce dei recenti annunci di Emc, acquista maggior rilevanza.
Tra le alleanze sulle quali la società ha puntato negli scorsi anni, e che conta di riuscire non solo a mantenere ma ad ampliare, c’è quella con Hewlett-Packard. Già dal 1993, infatti, il software Veritas è certificato per il sistema operativo Hp-Ux e supporta, per il backup, le soluzioni di Digital (ora Compaq). Ma non è finita.
Nell’area dei sistemi operativi open source, Linux è diventato quello che gli sviluppatori Veritas chiamano “tier 1”, ovvero una piattaforma, al pari di Unix e degli altri ambienti aziendali più importanti, sulla quale investire massicciamente.

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