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Vem sistemi, la system integration crea valore di impresa

Lo sviluppo e l’innovazione sono alla base del benessere di un Paese, e per Vem sistemi hanno senso soprattutto se indirizzati alla creazione di valore per le aziende.

Questo è il mantra con cui Marco Bubani, Direttore Innovazione di Vem sistemi, affronta il proprio ruolo nel system integrator emiliano.

L’approccio alla innovazione è fortemente orientato al business, ed in particolar modo alle reali esigenze dei clienti e dei prospect. Le idee ed i progetti embrionali nascono sempre dallo scambio di idee in azienda, in cui nessuno si sente escluso. Una idea certamente vincente, e che facilita il team building.

Questo permette anche di sfruttare il potenziale non solo tecnico ma anche creativo delle risorse internet, che uniscono talento e freschezza: basti ricorda che le ultime 40 assunzioni fatte da Vem riguardano persone di età inferiore ai 28 anni.

Superato lo stadio di pura idea si passa alla realizzazione di prototipi, e a questo punto Vem sistemi può giocare un ulteriore asso nella manica: la relazione consolidata con i propri clienti, come abbiamo constatato in occasione dell’evento VEM FWD 2020.

Come sottolineato da Bubani, realizzare un progetto perfettamente funzionante ma che non crei valore per i clienti sarebbe un mero esercizio di capacità tecniche.

marco bubani
Marco Bubani, Direttore Innovazione di Vem sistemi

Il solido rapporto di fiducia creato con le aziende permette a Vem sistemi di confrontarsi direttamente sul campo, raccogliendo gli input da chi metterebbe (o meno) a frutto le idee e l’innovazione. Questi feedback sono essenziali per indirizzare lo sviluppo, risparmiando molto tempo (e risorse).

Una logica win-win: il system integrator propone soluzioni su cui riporre ragionevole fiducia e a costi ridotti. I clienti potranno avvalersi di soluzioni che sono ancor più tailor-made, fattore importante per affrontare mercati sempre più competitivo.

Il fattore umano ricorre nel dialogo con il manager italiano. Infatti, secondo Bubani la vera rivoluzione digitale non sarà solo dettata da driver tecnologici. È  essenziale anche uno scatto culturale., un cambio netto di mentalità e di approccio.

Il cui impatto sul mercato e nelle aziende sarà certamente più dirompente, di quanto non sarebbe  una mera applicazione di evoluzioni tecnologiche. Sono le persone, la vera chiave della rivoluzione digitale.

Certamente le nuove generazioni sono più portate ad andare oltre gli schemi mentali, ma un giusto  mix di esperienza ed energia è la chiave vincente per estendere la rivoluzione digitale anche a settori dove ancora non è arrivata.

Stefano Bossi
Stefano Bossi, Amministratore Delegato e DG di Vem sistemi

A parlare di strategia e visione di mercato è stato Stefano Bossi – Amministratore Delegato di VEM.

Il primo argomento caro all’AD di Vem sistemi è la crescita sostenibile, sia dal punto di vista economico, che ambientale e sociale.

Sorridendo, Bossi ha raccontato che Vem intende dare il buon esempio, investendo molti milioni di euro nella realizzazione della nuova sede forlivese (che dovrebbe essere ultimata entro fine 2020) sarà all’avanguardia come impatto ambientale, garantendo al contempo le migliori condizioni di lavoro possibili ai propri collaboratori. Un fattore, quest’ultimo, ritenuto da molti indispensabile per attrarre le migliori risorse sul mercato del lavoro, in un periodo in cui lo skill shortage è sempre più accentuato.

Nessuna azienda, continua il manager, ha collocato in Emilia-Romagna un centro di tecnologia IT di questo livello.

La scelta di Vem è tuttavia basata su solide basi: il PIL emiliano è ad oggi il più alto di Italia.

La strategia di crescita graduale è una dimostrazione della validità delle scelte fatte. In solo sette anni il fatturato

Del resto, Vem investe sempre quanto guadagna in ricerca ed innovazione.

La crescita fatta, da 20 a quasi 55 milioni di fatturato in 7 anni, dimostra che la strada è quella giusta. In questa ottica è stata fatta l’acquisizione di Mydev nel 2015, su cui Vem ha fortemente creduto al punto che dalle 7 risorse iniziali ora il team conta ben 30 persone altamente qualificate.

Il lavoro di evangelizzazione è una fase certo faticosa, ma inevitabile. Creare domanda da parte del mondo delle piccole e medie imprese, non sempre avvezzo alle novità informatiche e poco predisposto ai cambiamenti, è un compito complesso.

Troppo spesso l’Italia paga uno scotto notevole a livello culturale, un freno ancor più potente della difficoltà di accesso al credito.

Non di rado perfino all’interno delle stesse organizzazioni, dipartimenti diversi dimostrano scarsa collaborazione. Un classico ragionamento a silo, che è particolarmente ostativo alla crescita e alla dazione di nuove tecnologie.

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