Home Digitale Veeam: DevOps, la leva per prendere velocità nel 2022

Veeam: DevOps, la leva per prendere velocità nel 2022

L’intervista ad Alessio Di Benedetto di Veeam Software.

A distanza di un anno dal varo a livello europeo del recovery plan, che in Italia ha portato al PNRR, 01net realizza un’inchiesta, basata su un ciclo di interviste con le principali società che operano in Italia nell’ICT sulla loro strategia per la digitalizzazione delle aziende italiane nel 2022.
Parliamo con loro di quattro temi cardine della trasformazione digitale: resilienza, cybersecurity, cloud, sostenibilità ambientale e sociale e le risposte consentono di costruire la mappa di partecipazione delle realtà ICT alla crescita del Paese in senso digitale.
E c’è un tema in più, il quinto: con spirito consulenziale, chiediamo di fornire agli imprenditori italiani un’idea in più, capace di produrre valore immediato sul piano dell’efficienza e della competitività.

Per Veeam Software ci ha risposto il Senior Regional Presales Manager South EMEA, Alessio Di Benedetto.

Un anno dopo il Recovery Plan, a che punto siamo con la reale trasformazione del Paese: con quali soluzioni, competenze e servizi partecipate alle missioni del PNRR che coinvolgono il digitale?

Il Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza prevede grandissimi investimenti per la digitalizzazione e l’innovazione (+ del 21% dell’importo totale). Ciò significa che ci sarà un fermento in tutti i progetti legati alla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e alla transizione digitale del settore privato. Il fattore comune di queste iniziative saranno proprio le tecnologie legate ai dati. In questo ambito Veeam Software gioca un ruolo fondamentale, poiché la nostra proposizione si basa sulla modern data protection, una strategia che fornisce data backup, resilienza e una piattaforma per il recovery per ambienti legacy, ibridi, cloud e container che forniscono una difesa contro attacchi alla sicurezza, come i ransomware: questi sono elementi determinanti per qualsiasi strategia di innovazione e trasformazione digitale. Inoltre, la consolidata collaborazione tra Veeam e i maggiori Service Provider italiani rappresenta un elemento decisivo per la realizzazione del Polo Strategico Nazionale.

Il 2021 è stato l’anno in cui il tema della cybersecurity è atterrato in tutte le imprese. Quali prospettive concrete vi siete dati per il 2022?

Come leader nella Modern Data Protection, questa è un’area in cui Veeam eccelle grazie alla fornitura di una piattaforma che consente alle aziende di tutte le dimensioni di raggiungere un livello migliore di cybersecurity. Innoviamo costantemente per espandere la nostra piattaforma al fine di includere nuove tecnologie e applicazioni. Dal nostro punto di osservazione, nel 2021 abbiamo registrato un aumento del numero di attacchi di tipo ransomware, ma, allo stesso tempo, i clienti Veeam hanno visto un impatto di business minore in termini di perdita di dati (21% nel 2021 contro il 28% nel 2018). Infatti, il 71% delle aziende che hanno subito un attacco ransomware riesce a recuperare la maggior parte dei dati.
Per migliorare ulteriormente la capacità di reazione a questi attacchi, Veeam suggerisce una robusta strategia di difesa, con un mix di strumenti tecnologici e di processi: identificazione proattiva, protezione “resiliente” anche dei repository di backup e restore “rapido e verificato” sono gli ingredienti per prevenire in maniera efficace la perdita di dati, un downtime esteso e il pagamento del ricatto. Inoltre, è molto importante ricordare alle aziende la regola del 3-2-1-1-0: mantenere almeno 3 copie dei vostri dati, conservare i backup su 2 supporti diversi, conservare almeno 1 delle copie in un luogo fuori sede, conservare almeno 1 delle copie offline e assicurarsi di avere backup verificati senza errori.

Componente fondamentale della trasformazione digitale è il cloud. Quali sono le scelte che dovranno compiere le aziende italiane nel 2022?

Per garantire ai cittadini e ai clienti finali servizi di maggiore qualità, efficienza ed efficacia, l’adozione di risorse cloud sembra ormai una scelta imprescindibile, grazie alle sue caratteristiche per l’ottimizzazione della gestione delle risorse IT, la riduzione dei costi e l’introduzione di nuove tecnologie digitali. Il Veeam Data Protection Report 2021 ha rivelato che l’utilizzo di risorse presso un Service Provider pubblico o locale è salito dal 32% del 2020 al 47% in un solo anno, un trend ancora in crescita. L’offerta a disposizione è ampia e le aziende italiane si stanno orientando sempre più verso una scelta di modelli di cloud ibridi e multicloud.  Indipendentemente dall’architettura adottata, una considerazione che però le aziende non devono dimenticare nella loro strategia cloud è la responsabilità del dato: ridondanza e disponibilità delle infrastrutture cloud non sono la garanzia di un adeguato livello di protezione. In termini di gestione dei dati, la responsabilità ricade in maniera decisa sull’azienda finale, secondo un modello definito di responsabilità condivisa tra cloud provider e cliente. Questo significa che l’azienda deve avere la possibilità di gestire, proteggere e ripristinare i propri dati durante tutto il loro ciclo di vita, evitando qualsiasi forma di cloud lock-in.
Con questo obiettivo, le soluzioni agnostiche di Veeam possono accompagnare i clienti nel percorso verso il cloud, partendo dai modelli più semplici di Platform as a Service (per esempio spostando i repository di backup in cloud, in maniera trasparente all’utente finale), passando per la protezione di applicazioni “cloud-native” (cioè che girano sui maggiori Cloud Provider pubblici quali AWS, Azure, Google), fino a modelli di Backup as a Service o DR as a Service, grazie alla collaborazione con numerosi Cloud Service Provider Locali.

Dopo il Cop26 si è capito che la sostenibilità, sia ambientale sia sociale, oramai riguarda non solo tutti i Paesi ma anche tutte le aziende. Qual è la vostra strategia riguardo questi temi?

Da sempre Veeam pone un’attenzione particolare al tema della sostenibilità ambientale. La nostra offerta puramente software consente di preservare gli investimenti effettuati dai nostri clienti in termini di infrastrutture hardware, garantendo la compatibilità con un’ampissima lista di vendor server e storage. Tecnologie come la deduplica dei dati, la compressione, lo Scale-out Backup Repository premettono di minimizzare lo spazio storage necessario per l’archiviazione dei dati e quindi dell’occupazione del footprint all’interno del data center, con immediati vantaggi legati al condizionamento e all’alimentazione.
Anche per quanto riguarda l’impegno sociale, Veeam è attiva con il programma Veeam Cares in cui i dipendenti hanno a disposizione alcuni giorni nell’anno da dedicare al volontariato nelle comunità locali. Inoltre, già da diversi anni sono attive diverse iniziative quali Women in Green, un programma di sviluppo dedicato alle donne per ottenere il massimo del loro potenziale in azienda.

L’idea ICT del 2022 di Veeam

Se doveste proporre un unico investimento (prodotto, soluzione, metodologia) a un’azienda italiana, una scelta capace di produrre da subito un beneficio a livello di efficienza e competitività, su cosa verterebbe il vostro consiglio?

La digital transformation sta già introducendo grandi benefici per le aziende che ne hanno saputo cogliere l’opportunità. Per incrementare maggiormente efficienza e competitività il tema si sposta sull’agilità necessaria per accelerare il time to market, cioè la velocità di reagire alle richieste del mercato, di introdurre nuovi prodotti e servizi per una clientela che è sempre più esigente, perché consapevole e spesso driver dell’evoluzione tecnologica. Metodologie come DevOps e nuove architetture a microservizi, ad esempio i container, consentono concretamente di velocizzare il ciclo di sviluppo e contemporaneamente di efficientare l’utilizzo delle risorse. In altre parole, la modernizzazione delle applicazioni in chiave cloud native rappresenterà il nuovo impulso per raggiungere gli obiettivi di agilità, flessibilità ed efficienza.
In questo scenario, completamente nuovo dal punto di vista architetturale, rimangono invariate le sfide legate alla disponibilità delle applicazioni e alla loro mobilità da onpremise verso il cloud o addirittura tra cluster geografici differenti. La soluzione Kasten K-10 di Veeam offre risposte specifiche per queste nuove sfide, assicurando la protezione, la mobilità e il recupero delle applicazioni cosiddette moderne.

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