Valutare in fase di progetto l’impatto ambientale

L’annuncio è ambizioso e non si presta a equivoci: Dell entro il 2008 vuol diventare la società di It più “verde” del mondo. Ma come? Ce lo spiega Francesco Magri, direttore vendite del Settore Pubblico di Dell Italia, al quale chiediamo anche di spieg …

L’annuncio è ambizioso e non si presta a equivoci: Dell entro il 2008 vuol diventare la società di It più “verde” del mondo. Ma come? Ce lo spiega Francesco Magri, direttore vendite del Settore Pubblico di Dell Italia, al quale chiediamo anche di spiegarci cosa sta dietro allo slogan lanciato di recente dalla sua società “Pianta un albero per me”. «In effetti l’obiettivo che ci siamo posti è ambizioso, però siamo già abituati alle sfide di Michael Dell, peraltro vincenti, se ricordiamo quando affermava, in tempi non sospetti, che avrebbe superato Ibm nei pc. In questo caso, dietro all’obiettivo dichiarato di diventare una realtà a impatto ambientale zero c’è una serie di iniziative che riguarda tutti gli aspetti della nostra attività, dal modo con cui progettiamo, produciamo e offriamo al cliente i nostri prodotti, per arrivare alla fine del ciclo di vita a ritirarli gratuitamente presso gli end user, servizio che pochissimi fanno. L’iniziativa, che riguarda anche la possibilità di chiedere a Dell di piantare un albero per ogni computer acquistato, o delle foreste nel caso di aziende con grosse commesse, non è altro che un ulteriore tassello di una strategia molto più ampia. Nella pratica, è una scelta che l’utente può fare di pagare un piccolo sovraprezzo del prodotto all’acquisto, che va utilizzato da Dell per bilanciare il consumo energetico con la posa di un albero».

Questa proposta, secondo Magri, è una prima mossa per far crescere presso l’utenza una maggior sensibilità ambientale, che peraltro in Dell è già da tempo presente e che prosegue con varie iniziative in ambito green It, proposte dalle diverse divisioni azindali, come per esempio utilizzare luci che si accendono soltanto quando nell’ambiente è presente qualcuno.

«Il punto è che se si pensa all’impatto ambientale di un prodotto fin dal momento in cui si progetta – prosegue il manager – tutto diventa più facile, per cui non calcoliamo più solo le prestazioni dei nostri server, ma diamo anche le prestazioni per Watt. E ancora diamo la possibilità alle persone di acquistare per i nostri desktop degli alimentatori swiching molto più efficienti. Questo è l’avanzamento tecnologico che invece di essere indirizzato solo alla pura potenza o capacità di calcolo, lo è anche al rispetto ambientale».

Su questo fronte Dell parte da una base molto avanzata rispetto ad altre aziende, non solo del proprio settore: infatti, nell’ambito delle prime 50 realtà più grandi del mondo è tra quelle che inquinano di meno, in quanto è la terz’ultima in base alle tonnellate di Co2 prodotte, calcolate in rapporto ai milioni di dollari di revenue raggiunti (8 tonnellate di Co2 all’anno). «Su questa base abbiamo intrapreso una serie di azioni che, innanzitutto, riguardano i nostri fornitori, in quanto anche loro devono essere rispettosi dell’ambiente, come riportare quante emissioni di Co2 producono. Inoltre, ci siamo impegnati a utilizzare il più possibile energia pulita, come quella solare, eolica o idroelettrica, e poi ci siamo impegnati a riciclare tutto quanto è possibile della nostra produzione, per cui stiamo facendo tutti i passi necessari per eliminare la parte di produzione inquinante quando non è necessaria».

Anche qui la società ha dei target molto ambiziosi, perché il riciclo e il riuso dell’acqua e di ogni altro prodotto che viene utilizzato in produzione è fissato al 99%, dopo di che tutto quello che rimane viene compensato con alberi o iniziative di questo genere.

Va da sé che Dell pensa fin dall’inizio a realizzare prodotti che consumino il minimo ma che possono essere sfruttati al massimo delle loro capacità, «anche se i nostri obiettivi sono di migliorare da un anno all’altro performance e consumi dell’hardware – puntualizza Magri -. Poi ci sono i software che permettono di gestire in maniera intelligente l’utilizzo dei computer, come per esempio spegnerli di notte quando non sono utilizzati. La stessa cosa vale anche per la nostra infrastruttura: essendo Dell un’azienda globale ha una serie di necessità di data center che hanno pochi uguali. Tra l’altro, avendo un approccio diretto con il cliente, abbiamo tantissime transazioni e la necessità di un backend altamente performante, per cui abbiamo riorganizzato i data center e tolto i vecchi server di Sun per sostituirli con 24 nostri server quadricore, riducendo così enormemente la spesa e anche il consumo energetico. E questo discorso vale anche per i nostri clienti, che possono scegliere nostre macchine, che chiamiamo “energy efficiency”, che sono molto performanti. Peraltro sul nostro sito www.dell.com/energy mettiamo a disposizione un vero e proprio calcolatore di energia, che consente a un utente di configurare una nostra macchina come vuole e, nello stesso tempo, calcolarne i consumi in Co2 e i risparmi in energia a seconda delle configurazioni scelte».

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