Un’istella guida l’Italia nel cibermondo

Cultura italiana senza profilazione degli utenti, con crowd content indicizzati insieme al sapere tradizionale ed innovativo. Ecco la nuova idea di Tiscali.

La colonizzazione non è un bene e quella tecnologica non fa eccezione. E’ questo il pensiero che ha guidato Renato Soru, Presidente e Amministratore Delegato Tiscali, nel lanciare istella, un progetto innovativo dedicato alla cultura italiana passata e futura nel mondo dei search engine.
“Quando mettemmo Google come ricerca sui nostri siti migliorammo la trimestrale, ma creammo un danno industriale”, ha precisato Soru. Adesso che il mercato della pubblicità digitale sta crescendo davvero, il ritorno sul mercato è ben giustificato. Il nuovo istella non compete con i motori esistenti ma si affianca a loro, assommando raccolte documentali già esistenti alla raccolta quotidiana. Infatti istella punta a crescere anche attraverso i crowd content: documenti, immagini, video e audio di interesse comune, di singoli come associazioni, possono essere caricati e pubblicati senza alcun costo, rendendoli immediatamente disponibili in rete già indicizzati.
Il nome istella è la dizione sarda della parola “stella”. Tecnicamente si tratta di quell’evoluzione del search verso il social Cms che si vede anche in altri ambiti. Le innovazioni ci sono: se verranno mantenute le promesse, il servizio -che sarà on-line nelle prossime ore- avrà certamente successo.
Gran parte della conoscenza italiana in italiano è curiosamente fuori dai motori di ricerca. E’ essenziale avere “un’autonoma capacità tecnologica per un servizio di evidente interesse nazionale, che permetta una maggiore concorrenza e che contribuisca a garantire l’indipendenza e la giusta valorizzazione dei contenuti di tutti i publisher e degli utenti nazionali”, ha dichiarato Soru. “istella è per tutti: comuni, editori, fondazioni, studenti, ricercatori, fotografi, geografi o semplicemente appassionati di contenuti particolari o possessori di un singolo libro orfano di diritti, hanno da oggi a disposizione un nuovo canale per valorizzare e condividere il proprio sapere”.
Insomma istella può diventare il motore di ricerca più completo e accurato della cultura italiana e il suo modello sembra anche esportabile all’estero.


Subito Treccani, mappe Here ed altri contenuti

La base documentale inizia con la collaborazione di istituzioni, aziende, fondazioni, associazioni, tra cui ad oggi si annoverano l’Istituto Treccani, l’Agenzia Stampa LaPresse, l’Icar-San (Istituto Centrale per gli Archivi del Ministero dei Beni Culturali), l’Iccu (Istituto Centrale per il Catalogo Unico del Ministero dei Beni Culturali), la Guida Monaci e Blom Cgr (Compagnia Generale Ripreseaeree), azienda leader in Italia nel telerilevamento. L’azienda di Soru ha un recente passato nei motori di ricerca e dopo qualche anticipazione ha finalmente lanciato il nuovo progetto, sempre affidato a Domenico Dato. “Abbiamo già 200 TB indicizzati, ma siamo pronti fino ad 1PB”, ha dichiarato Dato.
I partner tecnologici sono il Cnr, l’Università di Pisa, l’Internet Memory Foundation, Dell Nokia. In particolare la multinazionale finlandese collabora ad istella con Here, il brand che si occua di cloud location: mappe, percorsi e punti d’interesse. Laddove possibile, le mappe sono proposte anche nella versione degli anni passati.

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