Una nuova server farm per i.Net

Il provider costruirà a Milano una business factory che raddoppierà la superficie a disposizione dei sistemi dei clienti.

30 settembre 2004

Archiviato l’ultimo esercizio (concluso il 31 marzo 2004) con un calo di fatturato del 10,3%, pari a 50,1 milioni di euro, a causa della diminuzione della domanda e della forte pressione dei prezzi (che ha anche portato l’azione a toccare, verso ferragosto, il minimo storico, per poi risalire), i.Net si presenta ora con un programma ricco di nuovi progetti, che dovrebbero ridare slancio alla società.


Roberto Galimberti presidente di i.Net (che con il 50,8% vede come maggior azionista il Gruppo British Telecommunications) ha, infatti, annunciato la costruzione di una nuova Web farm, a Milano, che praticamente raddoppierà la superficie attualmente a disposizione dei sistemi dei clienti.


Dopo aver attentamente valutato il progetto, il management di i.Net è arrivato alla conclusione che risulta più costoso rinforzare e attrezzare di sistemi di sicurezza i palazzi presi in affitto, piuttosto che costruirli ad hoc ex novo.


Il progetto prevede, quindi, la realizzazione di un palazzo la cui superficie calpestabile sarà di 5540 mq, che si affianca alla Web farm di via Caldera, a Milano, sede di i.Net, che oggi conta una superficie di 3.700 mq, e che contiene 1.800 rack. 7.400 server.


La nuova realtà sarà inoltre dotata di tutta una serie di soluzioni di sicurezza che aumenterà notevolmente l’efficienza del centro.


Un’altra business factory che i.Net possiede è a Roma, dove sono contenuti 2mila server, per cui il totale dei suoi clienti sale a 2mila, ai quali si aggiungono i 1.100 presenti nella Web farm della neoacquisita SioSistemi/Spc e i 9mila di Ngi (acquisita nel 2000), per cui il totale sale a 12mila complessivi.


La nuova unità, in base anche a recenti sostanziosi accordi (di valenza pluriennale) con Ibm, che trasferirà a i.Net la gestione dei server del propri clienti, dovrebbe essere riempita entro quattro anni dalla sua costruzione, prevista entro il settembre del 2005.


Attualmente i.Net ha sedi a Milano, Roma, Torino, Padova, Brescia e conta oltre 300 dipendenti, il 10% dei quali dedicati all R&D. Galimberti ha ribadito che la mission di i.Net è quella di garantire ai propri clienti una gestione sicura e con continuità di servizio al 99,999% dei loro dati vitali e mission critical.


Quindi, il mestiere di i.Net è quello di essere un fornitore di infrastruttura per le applicazioni, in pratica reti sicure che collegano fra loro delle strutture. Sopra queste infrastrutture la società ha creato tutta una serie di servizi a valore aggiunto che le consentono di realizzare dei margini.


Per quanto riguarda la concorrenza, Galimberti ritiene di avere solo Telecom, perché le altre realtà che erano presenti qualche anno fa sono scomparse.


E questo è successo, secondo il presidente, perché i.Net, contrariamente all’uso comune, non ha mai venduto solo mq o kilobit, ma rete e servizi.


Oggi è stata ampliata l’offerta di servizi di e-sourcing, con l’obiettivo di offrire soluzioni complete che tolgono qualsiasi problema di gestione al cliente, che si affianca ai servizi a valore aggiunto in ambito VoIp e Adsl e messaggistica.


Ma la società guarda anche a nuovi servizi da includere in futuro, per cui dal momento che dispone di una liquidità di 72 milioni di euro, è probabile che le acquisizioni previste riguardino realtà che hanno già realizzato nuovi servizi da offrire in rete.


Tra le nuove proposte l’offerta "banda infinita" che prevede la possibilità di offrire al cliente tutta la banda che gli serve a un costo fisso, per poi allettarlo con servizi a valore aggiunto.

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