L’Open Group ha ratificato lo standard Aic, sviluppato da Jp Morgan eComputer Associates, per meglio aiutare gli It manager a mettere in relazione problemi applicativi e processi di business. Un elemento aggiuntivo per i prodotti di system management.
Per la prima volta, gli It manager saranno presto in grado di mettere in
relazione problemi legati alle applicazioni con i propri processi di
business. Ad agevolare il compito ci penserà il nuovo standard Aic
(Application Instrumentation and Control), ratificato dall’Open Group e
sviluppato in collaborazione da Jp Morgan e Computer Associates.
Il set di Api che si genererà si colloca al livello applicativo, a
differenza di quanto accade oggi con i prodotti di system management, i
quali si limitano a scoprire problemi collegati a specifici pezzi di
hardware o software. In sostanza, oggi l’It manager è in grado di sapere
che un server si è rotto, un database non gira o un router non funziona, m
a
nulla sa sugli effetti che i problemi possono avere sul business aziendale.
Prendiamo il caso di una banca o di una finanziaria, che dipende da sistemi
multipli interconnessi (rischi di credito o mercato, controllo di
sorveglianza, conferma; esecuzione e così via). I prodotti di system
management avvisano gli amministratori su eventuali problemi tecnici
all’hardware o al software, ma non c’è nulla in grado di monitorare il
sistema in termini economici, ovvero cosa accade all’interno
dell’applicazione e quali effetti sul business potranno esserci se una
determinata transazione non dovesse andare a buon fine.
Il risultato di questa carenza è stato sin qui che le aziende hanno dovuto
costruirsi applicazioni proprietarie per monitorare i sistemi e collegarli
all’ambiente di business. In questi casi, tuttavia, ogni volta che si
aggiunge un’applicazione il codice va riscritto e non esiste una maniera
standard in cui gli amministratori possano visualizzare le informazioni con
i propri prodotti di system management, come Ca Unicenter, Tivoli Tme 10 o
Hp OpenView. L’idea dello standard Aic è di consentire alle applicazioni d
i
parlare direttamente con i pacchetti di gestione dei sistemi. Gli
sviluppatori, in particolare, potranno inserire nel codice di programma
qualcosa che dirà non solo dove sta il problema, ma anche quali effetti
potrà avere.
L’interfaccia sarà inizialmente supportata da Computer Associates, il che
vuol dire che le informazioni dalle applicazioni appariranno sullo stesso
schermo dei dati di Unicenter. Tuttavia, è previsto che altri vendor del
settore andranno a supportare lo standard nell’arco dei prossimi 18 mesi.
La tecnologia potrà essere impiegata in tutti i casi in cui un business
lavora su applicazioni mission critical e, dunque, uno stop causerebbe
danni alle attività quotidiane dell’azienda. Jpo Morgan e Ca hanno lavorat
o
sul progetto per quattro o cinque anni, per poi decidere di sottoporre lo
standard all’Open Group per la ratifica. A quel punto, anche Ibm, Tivoli e
Bmc hanno potuto fare i propri commenti e alcuni cambiamenti sono stati
fatti prima di approvare la versione finale.