Un fondo da 10 miliardi di dollari per Itanium

Lo hanno costituito Intel, Hp e i membri della Itanium Solutions Alliance per garantire il prosieguo delle attività di ricerca e sviluppo nei prossimi quattro anni.

E’ di 10 miliardi di dollari il fondo messo a
disposizione da Intel, Hp e altri “supporter”, tra i quali  i membri della Itanium Solutions Alliance come Bull, Fujitsu, Fujitsu-Siemens, Hitachi, NEC,
SGI e Unisys, per garantire nei prossimi 4 anni il proseguimento delle
attività di sviluppo sulla piattaforma Itanium.

Un fondo importante, che
dunque mette al riparo da qualunque critica su un possibile fallimento per
mancanza di risorse adeguate.

Vero è, però, che per Itanium la situazione
non è semplice.
Tre dei quattro principali
produttori di server non sono al momento interessati alla piattaforma, tanto che
nel tempo si è reso necessario un riposizionamento dell’architettura, oggi
destinata a server mission-critical.

Un mercato ad altissima redditività,
le cui cifre però presentano ordini di grandezza completamente differenti
rispetto al mercato dei server x-86: secondo i dati Idc, nel quarto trimestre
2005  le consegne di sistemi Itanium non avrebbero toccato le 9.000
unità.

Intel si dichiara però tuttora convinta del percorso intrapreso,
tanto da sottolinare come i sistemi a cuore Itanium siano stati adottato da 70
delle 100 più grandi aziende nel mondo, laddove lo scorso anno erano solo
40.

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