Hp rilancia su Itanium 2

Debutta una intera gamma di Integrity con i più recenti chip a 64 bit di Intel. In più, c’è il supporto di OpenVms e Novell Linux.

Hp conferma di credere nell’architettura Itanium attuando la mossa più logica: il lancio di nuovi prodotti dedicati. Vedono la luce in questi giorni, infatti, i modelli di Integrity basati sui più recenti chip Intel Itanium 2, che rinnovano totalmente la gamma sia nella fascia bassa che in quella l’high end. I nuovi server offrono da due a 32 vie, includono fino a 9 mb di cache e sono caratterizzati da prestazioni del 25% superiori alla gamma precedente, ottenute, secondo la società, non solo grazie al chip ma soprattutto in virtù dei nuovi compiler.


I prezzi variano dai circa 4.100 dollari del sistema low end rx1620 fino agli oltre 185mila del nuovo Superdome.


Ma l’hardware non è l’unica novità messa in campo da Hp per potenziare la gamma. Altrettanto importanti (se non di più), sono infatti le mosse che riguardano la disponibilità dei sistemi operativi, il potenziamento di alcune funzionalità high end e la modalità di fruizione dei sistemi.


Partiamo con ordine. Tutta la gamma dei nuovi Integrity ora supporta non solo Windows e Hp-Ux 11i, ma anche OpenVms in versione 8.2 e Novell Linux 9 (basato sull’ultimo kernel Linux 2.6). Per Windows Server 2003 e Hp-Ux 11i sono state potenziante le funzionalità di high availability e disaster recovery.


Sul fronte funzionale è invece stata introdotta la virtualizzazione, con la possibilità di creare partizioni logiche separate, con differenti Os. Alla nuova utility Global Workload Manager spetta il compito di gestire le partizioni virtuali e fisiche, come all’itnerno di un datacenter.


Infine, Hp ha introdotto la modalità pay per use per i sistemi Windows, il che significa che il vendor vede bene il business dell’utility computing negli ambienti che sfruttano Microsoft Sql Server.


A giustificare l’impegno sul fronte Itanium 2 Hp ha snocciolato anche gli ultimi dati di vendita: nel 2004, le entrate relative ai server Integrity avrebbero superato il miliardo di dollari. Nella cifra sono incluse anche le soluzioni StorageWorks, il software e i servizi.

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