Un approccio sistematico nella scelta delle Soa

Prima di acquisire qualsiasi soluzione software, occorre che l’azienda si strutturi in modo da poter accogliere il servizio su cui sta investendo

Centralizzare e gestire in modo automatizzato e protetto i grandi flussi di informazioni in ambienti eterogenei e condivisi è quanto promette Sun Microsystems con B2B Identity-enabled. La soluzione, rilasciata da poco, è compatibile con la maggior parte dei sistemi operativi, semplifica i processi di business e aiuta le aziende a utilizzare al meglio le infrastrutture Services oriented architecture (Soa). «Condividere informazioni e competenze crea valore aggiunto in azienda – dice Corrado Sterpetti, Sun Practice Software manager di Sun Microsystems Italia -. E questo è ormai un dato di fatto, sottolineato dalle nuove tendenze di quella che viene definita la “participation age”. Web 2.0, blog personali e professionali, fenomeni come Wikipedia, Amazon.com, Youtube e via dicendo, sono espressione concreta di un’esigenza che ha trovato la sua spontanea risposta nella collaborazione. L’eterogeneità degli ambienti, però, porta a dei problemi in azienda di sicurezza e di integrazione. Con questa nuova soluzione per la business integration protetta eliminiamo le inefficienze e le incongruenze dei sistemi integrati in un ecosistema sempre più ampio».


Le Soa sono riconosciute dagli analisti come un settore cruciale nel panorama It dei prossimi dieci anni. Secondo Forrester Research tra il 2008 e il 2016 il 5-6% del Pil mondiale sarà investito in It, e buona parte di questi investimenti saranno destinati all’ubiquitous computing e al software. Tra le aree catalizzatrici degli investimenti proprio le Soa. E, secondo Forrester, le aziende che negli ultimi due anni hanno investito nelle Soa hanno confermato i loro investimenti anche per il 2007. «I Cio – osserva Diego del Giudice di Forrester Research – si trovano a dover gestire ambienti complessi: business service, pervasive interaction, gestione dei canali, sistemi di convergenza delle Tlc e l’intera organizzazione It, composta anche dall’hardware. Il tutto, tenendo conto delle politiche aziendali, che costituiscono il polo attorno a cui ruota l’intero ecosistema It. La Digital business architecture tocca tutti questi aspetti e costituisce una roadmap che va definita di volta in volta sulla base delle esigenze e del business dell’azienda stessa. La governance diventa l’elemento essenziale per la definizione delle scelte da fare a tutti i livelli». Prima di acquistare qualsiasi soluzione, occorre strutturarsi in modo da poter accogliere il servizio o il software su cui si sta investendo. Solo così sarà poi possibile ottimizzarne l’utilizzo, anche senza impiegare budget proibitivi. Solo avendo ben chiara la policy interna, definendo un piano di governance completo e coerente sarà poi possibile compiere una integrazione dei progetti di business interni sfruttando la Soa. Business e It devono lavorare insieme per modellare le applicazioni sulle esigenze aziendali e far decollare il business. «È un approccio diverso rispetto al passato – spiega Ross Altman, Sun Cto, Business Integration Platforms -.Non basta più scegliere il prodotto migliore per avere la garanzia del ritorno sull’investimento, ora gli ambienti sono talmente eterogenei e sovrapposti che le applicazioni vanno scelte sulla base del proprio business e delle soluzioni già esistenti. Oggi bisogna parlare di “composite application” e di approccio sistematico».


Quando si sceglie una Soa, occorre verificare la completezza della suite, seguirne passo passo l’integrazione e monitorare costantemente la business activity e l’interfaccia utente. Nel lungo periodo, lavorando in modo metodico a livello di workflow e Business process management e sulla integrazione dei linguaggi, i costi di gestione diminuiscono lungo tutto il ciclo di sviluppo del sistema, grazie anche alla possibilità di riusare i servizi all’interno della Soa e creare composite application. Sottolinea Emanuela Giannetta, Software Product Marketing manager di Sun Microsystems Italia: «L’identity management è diventato oggi un nodo cruciale, specialmente nel caso di gruppi di aziende che si trovano a gestire database di clienti condivisi. Spesso sbagliare un’azione di marketing può far perdere credibilità e a volte anche i clienti. E sappiamo tutti che mantenere un cliente è più difficile che conquistarne uno».


Sun Microsystems risponde a queste esigenze con Jcaps, una soluzione per la gestione unificata dell’identità del cliente, che consente di riutilizzare asset esistenti e di integrare le informazioni, avere una visibilità globale sui profili utente trasversalmente all’azienda, accedere in tempo reale alle informazioni sul cliente, migliorare la produttività e ridurre i costi. «La governance diventa fondamentale perché assicura il controllo dell’intero sistema – continua Giannetta -. Avere il controllo sull’identità del cliente ma anche sugli accessi a informazioni riservate, migliora, da una parte, il grado di fidelizzazione, dall’altra il grado di sicurezza a priori. Si ha un monitoraggio costante dell’intero sistema It, a tutti i livelli, proprio grazie a una Soa efficiente e ben strutturata, con una governance solida e definita».

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