Ue all’opera per mediare tra data protection e bisogno di sicurezza

Privacy

Discussa a breve, la nuova normativa europea sulla privacy potrebbe diffondere anche da noi nuovi profili professionali “etici”, quali il privacy officer.

Dopo aver sanzionato Google in relazione al servizio Street View per un milione di euro, la Corte di Giustizia europea ha, di fatto, sciolto positivamente un nodo sul regolamento privacy concedendo ai cittadini il diritto di richiedere l’immediata cancellazione dei propri dati dai motori Web.

Riconosciuti i motori di ricerca quali responsabili del trattamento dei dati personali che elaborano e pubblicano nei risultati di ricerca, l’ingresso anche da noi di profili professionali, quale quello del “privacy officer”, appare sempre più strategico per l’attuazione corretta delle nuovi leggi e per una maggiore competitività.

Una volta approvato il nuovo regolamento, l’idea è, infatti, di imporre alle amministrazioni Pubbliche e alle aziende private di grandi dimensioni, la responsabilità di tutti i dati trattati attraverso una figuraetica”.

L’Authority per la privacy alle prese con le nuove tecnologie
D’altro canto, l’incedere di nuove tecnologie e strumenti innovativi in tema di realtà aumentata e di riconoscimento facciale, prefigurano come imminente una vera e propria guerra per la difesa della privacy, che richiederà la professionalità di specialisti in materia al fine di tutelare i diritti dei cittadini.

Il tutto tenendo conto dei risvolti utili e positivi portati da strumenti tecnologici sempre più avanzati anche ai fini investigativi, senza che la sfera privata dei singoli debba per forza di cose essere azzerata in nome del profitto o della sicurezza.

Ancora una volta, ad apparire necessarie risultano nuove regole in materia di data protection in attesa che venga approvata la nuova normativa europea sulla privacy, in discussione nel secondo semestre di quest’anno.

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