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Tutta la flessibilità di Couchbase al servizio dei dati

Da quando, a suo tempo, i database relazionali avevano radicalmente cambiato l’approccio all’archiviazione e gestione dei dati, lo scenario IT è profondamente diverso. Per quanto attuali e funzionali, oggi questo non è più̀ sufficiente a gestire aspetti come dati semi e/o non strutturati, distribuzione o latenza e supportare le configurazioni IT più̀ recenti, tipo quelle Cloud-Native. «Il nostro modello aziendale si basa sulla realizzazione, commercializzazione ed eventuale gestione di database – afferma Fabio Gerosa, regional sales director Italy di Couchbase -. Uno in particolare, quello definito NoSQL».

Un tipo di archivio in grado di superare tutti i limiti emersi nel tempo dalle strutture più tradizionali. In particolare, la difficoltà nell’adeguarsi senza interventi tali da richiedere importanti investimenti e altrettanto tempo. Oppure, riuscire a intervenire con modifiche strutturali senza mettere in discussione la disponibilità̀, e soprattutto maggiore flessibilità̀ nei cambiamenti di schema, dal momento che non ne esiste uno predefinito.

In pratica, quanto serve per memorizzare dati non strutturati, garantendo comunque il supporto alle transazioni classiche. Una sorta di database in linea con i tempi, senza rinunciare a quanto sfruttato finora (SQL). Dal punto di vista Couchbase, in un’ottica anche di servizio DBaaS, mirata a sgravare i clienti da ogni preoccupazione tecnica. «Offriamo un servizio a consumo del quale non c’è bisogno di preoccuparsi – prosegue Gerosa -. Aspetti come manutenzione, backup o aggiornamento sono a nostro carico. Con in più̀ la possibilità̀ di aggiungere o rimuovere risorse per gestire i picchi».

Un database al servizio dell’utente

Una proposta probabilmente non immediata da comprendere, almeno fino al momento del bisogno. Situazioni dove meglio di ogni altra cosa torna utile un esempio concreto. «Negli USA, UPS sfrutta Couchbase per creare dashboard all’interno delle quali riesce ad avere sotto controllo in ogni momento la situazione sul campo. Per esempio, seguendo nel periodo natalizio l’andamento delle spedizioni superiori a un certo peso, riescono a riorganizzare all’istante la logistica».

L’aspetto interessante è come i dati elaborati da Couchbase vadano direttamente nelle mani di un dirigente, senza dover necessariamente passare da un responsabile IT per l’estrazione e la configurazione degli analytics.

Uno scenario dove sembra potersi inserire senza difficoltà quel tema di forte attualità̀ dell’Intelligenza Artificiale, anche se forse i tempi non sono ancora abbastanza maturi per parlare di un contributo reale. «Attualmente è difficile affermare di poterne ricavare un effettivo beneficio. Si potrebbe pensare per esempio a un sistema in grado di disegnare query senza conoscenze approfondite di SQL. Sicuramente, il potenziale è enorme anche per un database NoSQL, però dobbiamo ricordare che parliamo di informazioni non strutturate e dalla bassissima latenza. Aspetto comunque coperto dalla nostra tecnologia grazie a un livello di cache nativamente implementata nel database».

Dove invece i dubbi sono già̀ stati superati da tempo e Couchbase ha dimostrato di rivelarsi un prezioso alleato è un altro tema attuale. «Già̀ da una decina di anni abbiamo iniziato a lavorare intorno a soluzioni edge. Per noi non riguardano solo il mondo desktop, ma parliamo anche di smartphone e più̀ di recente perfino dispositivi IoT».

Interessante in particolare la versione di database NoSQL per il mondo mobile. Un modulo completamente trasparente all’utente, ma utile per continuare a sfruttare alcune app anche in assenza di connessione, permettendo di svolgere comunque un lavoro e sincronizzandosi in automatico al ritorno della connessione, risolvendo eventuali conflitti.

«Il mondo NoSQL nasce per due necessità principali. Prima di tutto la flessibilità̀, quindi essere privo di schema, e l’altro è realizzare database a costi inferiori. A parità̀ di dati, una versione relazionale costa molto di più̀. Un database-as-a-service ha ritorni in termini di investimento decisamente più̀ brevi e ancora di più̀ per il total cost of ownership».

Anche i conti tornano

A sostegno di questo, anche una chiara politica sulla gestione. Dove spesso questa categoria di strumenti prevede linguaggi di programmazione proprietari, con relativi costi e difficoltà nel recuperare le competenze, Couchbase offre interfacce con una dozzina di SDK per interfacciarsi con altrettanti linguaggi di programmazione, a seconda delle disponibilità̀ in azienda.

Una soluzione flessibile e attuale, alla portata di aziende di ogni ordine e dimensione. L’esigenza di fondo resta quella di maggiore flessibilità̀ nella gestione dei dati, versatilità̀ nell’uso dell’applicazione e rapidità̀ nei tempi di risposta. «Troviamo riscontro in tutti i settori dove serva analizzare in tempo reale un gran numero di informazioni. Per esempio, la banca digitale Revolut ha registrato un ROI di pochi mesi, grazie alla possibilità̀ di evitare truffe per milioni di euro o dollari».

Riscontri simili anche in uno dei settori attuali più impegnativi dal punto di vista dell’infrastruttura IT. Le caratteristiche intrinseche di edge computing rendono Couchbase apprezzato anche nel mondo IoT. L’architettura è stata infatti concepita in modo da gestire milioni di interazioni contemporanee ed eventualmente concorrenti. Per esempio, nel caso di una piattaforma di gioco online, seguire e tracciare le mosse di ciascun giocatore, potenzialmente anche migliaia simultanee, oppure l’organizzazione di un viaggio con la visita via Web di un serie di possibili mete e altrettanti hotel e voli. Interazioni importanti per tracciare un utente e migliorare la qualità̀ del servizio.

Sono i primi passi di un’evoluzione che avrebbe la possibilità̀ di sfruttare al meglio il potenziale dell’IT per diversi anni. «Un database relazionale non può̀ realizzare queste operazioni – conclude Fabio Gerosa -. Non può̀ scalare facilmente ed economicamente e non riesce a gestirle, serve per forza un’architettura NoSQL in grado di scalare orizzontalmente. Non sappiamo dire fino a che punto si svilupperà̀, ma sicuramente ci sarà̀ sempre più̀ bisogno di queste soluzioni».

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