Tributi sui compact disc, fine della prima puntata

Il Consiglio dei Ministri ha approvato i nuovi contributi che andranno a gravare sui supporti registrabili. Non ancora definiti i tempi di attuazione del decreto legislativo. Dite la vostra sul nostro forum

27 dicembre 2002 Alla fine, lo schema di decreto legislativo che
andrà ad attuare le norme comunitarie in materia di diritto d’autore e di
diritti connessi nella società dell’informazione (diritto di riproduzione, di
comunicazione di opere al pubblico, di distribuzione) ha avuto l’approvazione
del Consiglio dei Ministri dello scorso 20 dicembre.
Le nuove quote che andranno a gravare sui supporti saranno: 23 centesimi di euro per i CD registrabili,
23 centesimi per l’audio analogico, 29 centesimi per l’audio digitale e 23
centesimi per il video analogico. Attualmente, la “tassa” per ogni CD-R è di 1 centesimo.
I tempi di attuazione non sono
stati ancora definiti visto che il provvedimento dovrà ora passare alle
Commissioni parlamentari competenti (Beni Culturali o Politiche Comunitarie) per
il parere per poi ritornare in Consiglio dei Ministri per l’approvazione
definitiva. Il testo recepito integra le modifiche inserite rispetto alla prima
bozza di decreto circolata questa estate, modifiche relative soprattutto al
famigerato articolo 39, che prevedeva un aumento consistente dei compensi dovuti
agli autori per la riproduzione domestica delle loro opere (duplicazione di
dischi, CD o videocassette). Il decreto non ha mancato di scatenare reazioni pro
o contro la supertassa: se da un lato i consumatori risultano i più danneggiati,
dall’altro autori, editori ed esercenti vogliono ciascuno la propria fetta. In
questo senso vi invitiamo a leggere (e a esprimere la vostra opinione sul nostro
forum) la lettera che tre associazioni di categoria – VendoMusica, Fismed e Anvi
– hanno inviato a Rocco Buttiglione, Ministro per le Politiche Comunitarie.

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