Traffico sotto controllo: a Dubai l’Itu ci prova

L’ITU avrebbe già approvato, in modo silente, la standardizzazione di una serie di tecnologie che fornirebbero a governi e società gli strumenti per “spiare” tutto il traffico veicolato attraverso la Rete, comprese e-mail, transazioni bancarie, chiamate vocali.

La conferenza in corso a Dubai, organizzata dall’ITU (International Telecommunication Union),
organizzazione internazionale che si occupa di definire gli standard
nelle telecomunicazioni e nell’uso delle onde radio, una delle agenzie
specializzate delle Nazioni Unite, è stata oggetto di numerose critiche.
Google e Mozilla hanno osservato che i temi oggetto di discussione
potrebbero avere un impatto devastante sulle modalità con cui la rete
Internet potrà essere fruita e davvero pesanti potrebbero essere le
conseguenze per i singoli utenti i quali vedrebbero le proprie libertà
d’espressione notevolmente ridotte.

In
queste ore, alle preoccupazioni già motivate nei giorni scorsi, si è
aggiunta una notizia che viene valutata in modo assai negativo. L’ITU
avrebbe già approvato, in modo silente, la standardizzazione di una
serie di tecnologie che fornirebbero a governi e società gli strumenti
per “spiare” tutto il traffico veicolato attraverso la Rete, comprese
e-mail, transazioni bancarie, chiamate vocali.
La manovra sembra parte
di un piano globale che vede i governi interessati a mettere le mani su
ogni tipo di comunicazione, indipendentemente dalla loro natura.

Il nuovo standard, battezzato Y.2770, mira a definire un protocollo unificato per l’utilizzo delle tecnologie Deep Packet Inspection
(DPI) che operano controllando “in tempo reale” il contenuto dei
singoli pacchetti dati in transito, non solo le loro intestazioni. Quei
pacchetti dati che contengono informazioni sospette possono così essere
immediatamente fatti cadere nel vuoto (e non inviati a destinazione)
oppure reindirizzati o resi meno importanti dal punto di vista della
priorità.

La DPI è stata ed è utilizzata in molti Paesi
imbrigliati da regimi dittatoriali od autoritari dove viene ritenuto di
cruciale importanza bloccare le comunicazioni antigovernative, ridurre
la libera circolazione delle informazioni e delle idee, mantenere lo
status quo prevenendo rivolte e proteste di massa.

L’ITU, però,
ha deciso di stantardizzare queste tecnologie di fatto favorendone
l’impiego. Nel documento diffuso dalla giornalista Asher Wolf, preparato
dagli ingegneri ITU, vi sono tutta una serie di linee guida per
arrivare all’individuazione dei file trasferiti da un particolare
utente, per il blocco dei messaggi SIP, per l’indetificazione di host
specifici, per bloccare certi videogiochi, per individuare gli utenti
che stanno effettuando upload sulla rete BitTorrent, per bloccare il
traffico VoIP peer-to-peer e così via.

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