Tra le Pmi italiane, bene Internet, male l’e-business

Secondo i dati recentemente presentati da Mate, sono sempre di più le piccole e medie aziende italiane connesse. Ma, nella stragrande maggioranza dei casi, la realizzazione di un sito Internet è ancora un fatto più di immagine che non una leva per fare business.

La connessione a Internet è pressoché giunta alla saturazione, il centro-sud Italia ha colmato il gap, sono aumentate del 10% le piccole e medie imprese con un sito, ma sono ancora pochissime le aziende che hanno adottato o stanno sperimentando azioni di e-business (solo il 3% permette al cliente di effettuare una transazione online). Questo è quanto emerge dai dati presentati di recente da Mate. I dati dell’Osservatorio Net Economy 2001, una analisi che si pone l’obiettivo di rilevare il livello e le modalità di utilizzo di Internet da parte della Pmi, in buona parte confermano i numeri che erano già emersi dalla rilevazione condotta negli ultimi 6 mesi del 2000: 9 Pmi su 10 sono ormai connesse (nel 2000 erano 8 su 10), con il centro-sud che ormai ha recuperato quasi interamente il gap allineandosi alla media nazionale, così come le aziende di piccole dimensioni (dai 10 ai 20 dipendenti) che sono passate dal 70% del primo semestre 2000 all’attuale 90%. Risultati incoraggianti e dovuti in gran parte al forte desiderio di comunicare con maggiore efficacia ed efficienza. L’esigenza di comunicare meglio ma, soprattutto, più velocemente emerge anche dagli investimenti previsti per migliorare la qualità della connettività aziendale: se l’Isdn è adottato dal 61% delle Pmi, la Dsl comincia a diventare una realtà adottata dal 5% delle aziende esaminate, percentuale destinata ad aumentare significativamente nei prossimi mesi. Al nord, infatti, un’azienda su 5 ha previsto degli investimenti per migliorare la banda, mentre al sud sono addirittura 2 su 5 le Pmi che destineranno delle risorse per aumentare la velocità di collegamento. Significativa la crescita delle aziende che in questi primi mesi del 2001 hanno realizzato un sito: l’aumento è stato del 10%, passando dal 43 al 53%. Fatto ancora più rilevante è che, del restante 47%, più della metà ha previsto investimenti in questa direzione nei prossimi dodici mesi con il sud che supera il nord di 2 punti percentuali. Ma, nella stragrande maggioranza dei casi, la realizzazione di un sito Internet è ancora vista come un fatto più di immagine fine a se stessa che non come una reale leva per fare business: veri e propri webstore aziendali sono ancora una rarità, basti pensare che tra le aziende che hanno un sito solo poco più del 3% consente al proprio cliente di effettuare delle transazioni online. In questi primi tre mesi del 2001, inoltre, la conoscenza dell’e-marketplace è aumentata di soli 2 punti percentuali passando dal 9 all’11%, mentre l’interesse intorno all’e-procurement è rimasto pressoché immutato (intorno al 20%).

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