Secondo un’indagine commissionata da Nextra, l’Italia condurrà il resto dei Paesi europei verso l’adozione di strategie all’avanguardia. Unica barriera percepita dagli imprenditori di casa nostra, la sicurezza
Secondo uno studio condotto su base comparativa in 16
Paesi europei dall’istituto di ricerche Infratest Burke InCom su commissione del
Communication Service Provider europeo Nextra, le Pmi italiane primeggiano tra
le nazioni europee nello sviluppo di strategie m-commerce per le proprie
iniziative commerciali.
Lo studio, nato con l’intento di evidenziare la
percezione delle piccole e medie realtà europee nei confronti delle nuove
tecnologie, ha messo in luce come il 28% delle aziende che operano sul mercato
di casa nostra utilizzano già il mobile commerce come parte integrante delle
proprie strategie aziendali. Una media straordinaria se si considera che in
Francia nessuno degli intervistati ha dichiarato di aver incluso la nuova
modalità di commercio tra le attuali strategie aziendali, mentre in nazioni come
Inghilterra e Germania – considerate all’avanguardia nel settore It – meno del
3% delle risposte indicano tale applicazione nei rispettivi business. Soltanto
la Finlandia, con un considerevole 17%, è l’unica nazione che si avvicina alla
nostra.
Una volta ancora, però è la sicurezza il principale ostacolo
all’implementazione del m-commerce nelle strategie aziendali: il 51% delle Pmi
di casa nostra lo riconosce infatti come fattore prioritario, anche rispetto ad
aspetti quali l’accesso e i costi di gestione.
Quel che è certo – sempre
secondo i realizzatori dello studio – è che parlare di adozione definitiva della
tecnologia mobile nelle strategie commerciali in Europa è senz’altro prematuro.
Tuttavia, se solo il 7% delle Pmi ricorre attualmente al m-commerce come
strumento di business, la percentuale aumenta sensibilmente se ci si proietta
nel lungo periodo. Gli imprenditori europei intervistati hanno infatti
dichiarato che, tra due anni, il 26% degli operatori adotteranno il mobile
commerce. E tutto fa supporre che gran parte di essi effettueranno le loro
transazioni proprio dall’italia.