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Test – Matrox MXO2 Mini

In questa fase di transizione verso l’alta definizione, può capitare di utilizzare materiale d’archivio girato in definizione standard per completare un montaggio video in alta definizione oppure di voler utilizzare comunque una videocamera in alta definizione per la realizzazione di un filmato che andrà alla fine registrato su un DVD. Un’altra esigenza che si presenta frequentemente è quella di dover realizzare più versioni dello stesso filmato per la riproduzione con dispositivi diversi, il classico videoregistratore a nastro, un lettore Blu-ray, un iPhone o un qualsiasi altro dispositivo portatile.
La conversione del video da un formato all’altro è un’operazione che di creativo ha ben poco, ma che può comportare una discreta quantità di tempo, anche se si ha a disposizione un Mac Pro ben equipaggiato.

Per ridurre drasticamente i tempi di conversione, si può ricorrere a un dispositivo come il Matrox MXO2 Mini, una versione ridotta dell’MXO2 (vedi Applicando n. 272). Rispetto a questo, la differenza sostanziale è costituita dalla mancanza di ingressi e uscite SDI e XLR bilanciate, vale a dire quelle connessioni utilizzate solo dalle apparecchiature professionali di fascia più alta. L’aspetto è del tutto simile: l’involucro è realizzato in lega d’alluminio e il lamierino frontale forato si intona perfettamente con l’estetica dei Mac Pro.

Portatile o fisso
Il Matrox MXO2 Mini può essere utilizzato con un Mac Pro o un MacBook Pro: nel primo caso, il collegamento avviene tramite una scheda PCIe mentre nel secondo si utilizza un adattatore da inserire nello slot ExpressCard/34, dotazione standard dei portatili da 17 pollici e di quelli da 15 pollici precedenti alla generazione corrente. Il ricorso a un simile tipo di collegamento è reso obbligatorio dalle caratteristiche del dispositivo che è in grado di catturare anche il video in alta definizione a 10 bit e senza compressione, formato corrispondente a un bitrate quasi doppio rispetto a quello che può garantire un’interfaccia come la FireWire 800.
Nella confezione è incluso uno dei due adattatori e, se si ha la necessità di utilizzare il dispositivo con un portatile e un desktop, l’altro adattatore può essere acquistato separatamente.
Contrariamente all’MXO2, non è prevista la possibilità di alimentazione a batteria, caratteristica che lo renderebbe più adatto per l’impiego sul campo, ma alcuni utenti hanno già escogitato il modo per ovviare a tale limitazione.
Tutti i connettori per i collegamenti delle apparecchiature video sono collocati sulla parte posteriore: sono presenti cinque connettori RCA per i segnali analogici e una presa HDMI per gli ingressi e altrettanti per le uscite. Dei cinque connettori RCA, due sono riservati all’audio stereo mentre gli altri tre permettono il collegamento del video component (anche in alta definizione) oppure di video composito e S-Video, utilizzando nel secondo caso gli adattatori forniti a corredo. Con il collegamento HDMI, oltre al segnale video si possono trasferire un massimo di 8 canali audio, permettendo così di gestire l’audio surround nei formati 5.1 o 7.1.
Il software fornito a corredo consiste in un pannello di controllo accessibile da Preferenze di Sistema e nei preset da utilizzare con le applicazioni delle suite Apple Final Cut Studio e Adobe Production CS4; nella confezione è presente anche il software necessario per l’utilizzo del dispositivo in ambiente Windows.

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