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Techedge, il system integrator dell’economia circolare

Multinazionale nata in Italia nel 2004 e presente oggi in tre continenti con 2.500 professionisti, Techedge aiuta le aziende ad abbracciare l’economia circolare e trasformarsi in leader di mercato digitali e sostenibili attraverso l’innovazione tecnologica. Abbiamo intervistato Roberto Candido, managing director di Techedge Italia.

LE INTERVISTE DI 01NET –  SYSTEM INTEGRATOR

Cosa fanno? Come lo fanno? Con quali strumenti e per chi? 01Net esplora il mondo dei system integrator con una serie di interviste ai loro manager per cercare di capire qual è il loro ruolo attuale nel panorama italiano e come si evolverà nel tempo la loro offerta.

Scattiamo una fotografia a Techedge?

Techedge è stata fondata nel 2004 a Milano da un gruppo di consulenti che volevano adottare un approccio differente da quello tradizionalmente adottato in consulenza IT. Quale? Si pensava molto alla qualità del servizio come elemento chiave per instaurare relazioni di lungo periodo con i clienti).

Techedge
Roberto Candido

Dalla fase iniziale di startup, ci siamo velocemente evoluti, espandendo il nostro portfolio – per affiancare alla nostra competenza tecnologica e capacità di integrazione di sistemi anche competenze funzionali e di processo più orientate al business – e la nostra presenza geografica.

Dopo essere diventati un system integrator riconosciuto a livello globale, abbiamo accelerato la nostra crescita sfruttando tecnologie emergenti (cloud, intelligenza artificiale, machine learning, robotic process automation, edge computing per citarne alcune) per progettare servizi e soluzioni ad alto contenuto di innovazione e rispondere a esigenze specifiche di processo o di settore, offrendo servizi di consulenza su misura per la trasformazione digitale.

Lavoriamo sia con grandi aziende Fortune 500 sia con aziende di medie dimensioni in 15 settori industriali, con l’ambizione di supportare i loro percorsi di trasformazione circolare

Oggi Techedge fattura oltre 200 milioni di Euro e conta su 2.500 professionisti in 11 paesi e presenza operativa diretta in Emea, Nord America e Latam, oltre a una solida rete di partner strategici tra cui SAP, Microsoft, AWS, Google Cloud, Oracle, Qlik. Lavoriamo sia con grandi aziende Fortune 500 che con aziende di medie dimensioni in 15 settori industriali, con l’ambizione di supportare i loro percorsi di trasformazione circolare, aiutandole a ridisegnare modelli di business e incorporare principi chiave dell’economia circolare, sfruttando l’innovazione tecnologica per diventare leader digitali e responsabili.

Come si articola in dettaglio la vostra attività di system integrator?

Le attività di system integration costituiscono l’espressione del Dna tecnologico storico della nostra azienda. Oggi disponiamo di competenze ed esperienze sia tecniche sia funzionali che ci posizionano come un player di rilievo nell’ambito dell’implementazione di soluzioni ERP a supporto dei processi aziendali core ed estesi (dalla supply chain sino all’human capital management, dalle operation alla customer experience), con un focus particolare sulle soluzioni basate su cloud.

Oltre all’implementazione di soluzioni cloud-native, offriamo servizi di migrazione al cloud di applicazioni enterprise, servizi di gestione di infrastrutture cloud complesse e servizi di application maintenance dedicati e altamente efficienti.

Le nostre competenze in ambito System Integration sono apprezzate sul mercato, in particolare per quanto riguarda le aree SAP S/4HANA e Cloud per cui abbiamo ricevuto anche due honorable mention Gartner – nel 2019 nel Magic Quadrant per SAP S/4HANA Application Services Worldwide, e nel 2021 nel Magic Quadrant per Public Cloud IT Transformation Services (in entrambi i casi, unica azienda italiana citata).

Abbiamo sviluppato una Circular Transformation Methodology che aiuta le aziende a definire una roadmap della loro trasformazione, reimmaginare e progettare una versione più sostenibile del loro business attraverso sessioni di design thinking ed enablement digitale – sempre nel rispetto del loro livello di maturità digitale, delle loro strategie e priorità. Si tratta di un approccio ben definito e flessibile, adatto a iniziative di ogni entità – dalla digitalizzazione di un singolo processo, a trasformazioni che abbracciano l’intera azienda – e a realtà di ogni settore e dimensione.

Tale metodologia si articola su cinque aree di intervento: reimmaginare il modello (esplorare nuovi modelli di business sostenibili con il supporto di servizi di digital advisory basati su un approccio proprietario e una metodologia incentrata sulle persone; preparare le fondamenta (assicurare delle fondamenta scalabili e resilienti con un’infrastruttura cloud e migrare i workload esistenti, sfruttando le piattaforme cloud per consentire la rapida estensione e integrazione di soluzioni a valore aggiunto); attivare i processi (migliorare l’efficienza operativa e il ROI implementando le migliori soluzioni di mercato attraverso i nostri servizi di system integration di alta qualità); creare il vantaggio (creare nuovi modelli di business e flussi di ricavi nativamente digitali, sviluppando applicazioni personalizzate cloud-native e adottando le nostre soluzioni proprietarie pronte all’uso); massimizzare il valore (gestire la tecnologia mentre si fa innovazione, sfruttando i nostri servizi AMS e CMS di alto livello, così da potersi concentrare sul business mentre noi ci occupiamo dei sistemi).

Il ruolo di un system integrator diventa sempre più importante man mano che la tecnologia evolve. E la richiesta di servizi per le aziende dovrebbe essere aumentata esponenzialmente alla luce delle tematiche legate a Industria 4.0, IIoT, cloud, e così via. È davvero così? Qual è il livello di maturità tecnologica delle aziende italiane?

Finalmente in Italia si inizia a fare innovazione digitale dopo averne parlato per molto tempo, magari non alla velocità che ci si aspettava ma qualcosa nell’industria si muove.

Il livello di maturità è molto variegato, ma credo sia comprensibile. Ci sono delle eccellenze italiane in termini di innovazione che si stagliano rispetto ad una media che è ancora in fase di definizione e crescita.

Ci sono delle eccellenze italiane in termini di innovazione che si stagliano rispetto ad una media che è ancora in fase di definizione e crescita.

I nostri servizi di digital advisory si rivolgono proprio a supportare quelle aziende che devono identificare le migliori opportunità legate alle tecnologie digitali, gli use case e le priorità per definire roadmap strategiche di innovazione, fornendo una consulenza molto pragmatica grazie soprattutto al nostro DNA tecnologico.

Quali sono le possibili evoluzioni future delle tecnologie di cui vi occupate e come avete intenzione di muovervi per rimanere sempre al passo con i tempi, anche anticipando le esigenze dei clienti?

Connected product ed edge computing per i nuovi modelli di business service oriented che rispondono da un lato alle esigenze sempre più evidenti del mercato di acquistare il valore, l’utilità di un prodotto e non il suo possesso e che dall’altro sono una componente fondamentale per l’economia circolare, perché massimizzano l’utilizzo e la vita utile dei prodotti promuovendo la condivisione delle risorse.

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