Qualcuno aveva ventilato che avrebbe potuto risentire, più di altri costruttori di pc, del terremoto di Taiwan. E, puntualmente, le anticipazioni sui dati del terzo trimestre fiscale confermano le previsioni. L’ascesa del prezzo delle memorie, i …
Qualcuno aveva ventilato che avrebbe potuto risentire, più di altri
costruttori di pc, del terremoto di Taiwan. E, puntualmente, le
anticipazioni sui dati del terzo trimestre fiscale confermano le
previsioni. L’ascesa del prezzo delle memorie, infatti, viene citato come
principale fattore di freno per i margini operativi dell’azienda, anche se
per valutare l’impatto occorrerà attendere l’11 novembre, data di
comunicazione ufficiale dei risultati. Un primo avviso in questo senso era
stato dato a inizio ottobre, ma il costruttore ha dovuto registrare un
aumento dei costi superiore (fino al 25%) rispetto al previsto. Prima di
questo annuncio, la stima sugli utili parlava di 20 cent per azione, per un
equivalente di circa 510 milioni di dollari. Per avere un’idea, ogni cent
in meno di guadagno per azione equivale a un riduzione di circa 25,5
milioni di dollari.
Il terremoto, in particolare, ha seriamente danneggiato gli stabilimenti
allocati nella zona del parco industriale di Hsinchu, a sud di Taipei,
causando penuria di chip grafici, di memoria e di altri componenti per
desktop e portatili, generando un conseguente aumento dei prezzi. Di questo
fenomeno risente, in particolare, un’azienda come Dell, che lavora con un
magazzino just in time, senza scorte. Gli esperti, tuttavia, ritengono che
sia un episodio passeggero, dati che le memorie sono state eccedenti per
tre anni e, a situazione normalizzata, la produzione dovrebbe riprendere
come in passato.