Solaris 10 sposa Linux

Il prossimo sistema operativo di Sun garantirà, a livello kernel, il funzionamento di applicazioni native per Linux.

4 agosto 2004

Il matrimonio “di convenienza” pattuito dalle famiglie Sun e Linux si celebra al LinuxWorld di San Francisco.


Sull’altare vanno Solaris 10, il prossimo sistema operativo principe della società retta da Scott McNealy, il cui rilascio lo si pianifica per la fine dell’anno, e il sistema operativo libero nell’accezione enterprise data dalla società del North Carolina, ovvero Red Hat Enterprise Linux 3.


Officiante è il progetto Janus, ovvero quel contesto di tool che abilita a far girare le applicazioni Linux su Solaris, senza apportare cambiamenti al software.


Trattasi di trasparenza e integrazione del codice, quindi, con la piena garanzia della sicurezza di fondo di tutte le operazioni.


L’idea di Sun è, tramite Janus, di dare in mano agli amministratori di un sistema informativo che si appoggia ai servizi di Solaris 10, di creare un ambiente in cui le applicazioni Linux possano girare con la loro velocità nativa.


Il software, basilarmente, intercetta le comunicazioni di un programma con Linux (come possono essere il database Oracle, WebLogic di Bea, Adobe Acrobat, Apache, Samba, StarOffice) e le trasforma in comunicazioni per Solaris.


Janus, allora, si configura come un servizio di kernel di Solaris 10 aggiuntivo a quelli già messi in cantiere da Sun. E, cosa importante, un servizio che non prevede una cosiddetta “extra charge”: è tutto compreso in quello che sarà il licensing di Solaris.


Per il momento, si diceva, è garantita al 100% la compatibilità con Red Hat Enterprise Linux 3.


Più avanti arriverà la compatibilità per Novell SuSe Linux.


I server che accoglieranno il frutto del matrimonio celebrato a San Francisco sono quelli ad architettura x86 estesa a 64 Bit, e, quindi, con i nuovi Xeon di Intel e con i processori Amd Opteron.

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