Sun rinuncia a un Java standard, ma lo porta su Linux

I recenti contrasti x-link sorti con l’Ecma; 003; A; 22-11-1999 x-fine-link hanno convinto Sun a rinunciare al processo di standardizzazione su Java. Il costruttore, in sostanza, non ha accettato di scambiare la legittimità connessa alla normali …

I recenti contrasti
x-link
sorti con l’Ecma; 003; A; 22-11-1999
x-fine-link
hanno convinto Sun a rinunciare al processo di standardizzazione su Java.
Il costruttore, in sostanza, non ha accettato di scambiare la legittimità
connessa alla normalizzazione del proprio linguaggio con la necessità di
perdere anche solo una parte del controllo. Si è ripetuta, a un anno di
distanza la stessa trafila che portò alla prima rinuncia con l’Iso
(International Standard Organization). Anche l’Ecma (European Computer
Manufacturers Association), della quale fanno parte, fra gli altri,
Microsoft, Hp e Intel, aveva chiesto alla casa californiana la possibilità
di modificare la tecnologia e questo punto Sun ha da sempre mostrato di non
voler cedere, ricorrendo anche (con Microsoft) alle vie legali. Per la
società, il ruolo di queste associazioni dovrebbe limitarsi a una sorta di
"manutenzione passiva", che implica cambiamenti solo in caso di
malfunzionamenti. Ma l’Ecma, come prima l’Iso, non ha accettato, tant’è
che, nello scorso giugno, era stato istituito un gruppo di lavoro
incaricato di sviluppare uno standard per "un ambiente software
multipiattaforma basato su Java 2"
. Secondo questo programma, sarebbe
stato possibile per i membri dell’Ecma apportare modifiche al linguaggio,
ma Sun non ha ceduto, arrivando alla decisione estrema di non
standardizzare la propria creatura. E ora? "Sun rimarrà guardiana della
compatibilità Java
– ha affermato il neopresidente, Patricia Sueltz –
per preservare al meglio una comunità di due milioni di
sviluppatori"

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome