L’elezione nel comitato direttivo soprattutto di Sun dovrebbe placare le tensioni esistenti fra i key vendor che fanno parte dell’organismo incaricato di determinare le specifiche per la prossima ondata di distributed computing.
27 marzo 2003 Sun Microsystems e webMethods si uniscono ai nove membri fondatori dell’organizzazione Web Services Interpoperability nel board destinato a plasmare le strategie dell’iniziativa. Le due aziende, decisamente diverse in termini di dimensioni, sono risultate vincitrici delle elezioni della scorsa settimana, davanti a candidati come Cape Clear Software, Nokia e SeeBeyond Technology. Entrambe andranno a occupare due posti in consiglio resi appositamente disponibili per l’occasione. Un altro candidato potenziale, VeriSign, ha perso l’opportunità di essere eletto per non aver presenziato a un sufficiente numero di riunioni. Sun, il candidato che ha ricevuto il maggior numero di voti, occuperà il suo posto per due anni, contro i 12 mesi previsti per la seconda classificata webMethods.
Non si conoscono i dettagli sulla votazione, ma il Ws-I avrebbe dichiarato che il voto è arrivato dalla maggior parte dei 160 membri dell’associazione. Sun è arrivata al traguardo dopo un anno di attività lobbying. Nel febbraio del 2002 la candidatura a membro fondatore, con diritto a partecipare al board, era stata rifiutata e allora la cosa era apparsa (anche sulla scorta delle prove fornite nel corso del dibattimento per il processo anti-trust) come una contromanovra della stessa Microsoft, co-fondatore del Ws-I. Il rappresentante di Sun presso il Ws-I, Mark Hapner, è il responsabile delle strategie Web del gruppo Java della sua azienda e secondo le sue dichiarazioni, la presenza di Sun a un livello così alto aiuterà a dare maggiore credibilità all’associazione. Il rappresentante di webMethods, Andy Astor si impegna invece a sostenere la causa delle aziende più piccole dei nove co-fondatori.
