Il processo di standardizzazione Java pare più difficile di quanto si poteva pensare. Durante la recente riunione con l’Ecma (European Computer Manufacturers Association), infatti, Sun ha mostrato di non gradire alcuni rilievi e ha lasciato, a s …
Il processo di standardizzazione Java pare più difficile di quanto si
poteva pensare. Durante la recente riunione con l’Ecma (European Computer
Manufacturers Association), infatti, Sun ha mostrato di non gradire alcuni
rilievi e ha lasciato, a sorpresa, la seduta, dopo 11 ore di discussioni.
Come da precedenti accordi, la riunione del Comitato Tecnico 41 doveva
esaminare le specifiche su linguaggio, virtual machine e libreria di Api,
il tutto contenuto in un ponderoso documento di 8.400 pagine. Di fronte ad
alcune critiche, gli avvocati di Sun hanno ritirato il "tomo", dicendo di
aver bisogno di più tempo per studiare i rilievi. Probabile che all’origin
e
del blocco ci sia la richiesta dell’Ecma di una libertà in termini di
royalty e copyright che l’inventore di Java ha giudicato eccessiva.
In ogni caso, secondo i piani, occorre l’approvazione dell’Ecma prima di
sottoporre lo standard All’Iso (International Standard Organization), in
particolare al Joint Technical Committee 1. Ora l’Ecma ha chiesto a Sun di
chiarire le proprie intenzioni entro il 1=B0 dicembre, specificando quale
strada intraprendere fra tre opzioni: garantire all’Ecma la possibilità di
usare il materiale sotto copyright per definire il proprio standard, dare
all’organismo la possibilità di formulare uno standard sulla base di
istanze presentate da altri vendor (come Ibm, Hp, Siemens o anche
Microsoft) oppure smantellare il Comitato Tecnico 41. Un riunione in merito
alle decisioni di Sun è stata indetta per il 16 dicembre.