Storagetek ritrova la salute e lancia una nuova gamma di librerie a nastro

Dopo essersi riposizionata e aver ritrovato stabilità finanziaria, l’azienda ritenta l’offensiva tecnologica.

Dopo 18 mesi di crisi, Storagetek ha finalmente ritrovato la propria salute: ora dispone di 450 milioni di dollari in banca e i suoi debiti si fondano su 10 milioni di dollari. La società deve innanzitutto questa ripresa a una riorganizzazione interna, ma soprattutto, a un riposizionamento dei propri prodotti, per dipendere meno dai grandi sistemi, suo storico mercato. Diversificazione, questa,che è stata resa tanto più necessaria quando il costruttore ha dovuto far fronte, lo scorso anno, alla defezione dei due suoi principali partner nell’ambito dei sistemi di fascia alta. Data General, innanzitutto, che vendeva i sistemi Unix/Nt Clariion fino al suo acquisto da parte di Emc. Ibm, in seguito, che distribuiva i suoi case Iceberg con i propri grandi sistemi, ma che, dal lancio della propria gamma Shark nel 2000, ha preferito fare il cavaliere solitario.

Storagetek si è quindi ritrovata incapace di distribuire i propri prodotti e con grossi problemi di riposizionamento. Il costruttore si augura, per ora, di riposizionarsi sulla fascia medio-bassa per la memorizzazione su disco. Per questo ha concluso un accordo di partnership con Lsi per distribuire i propri prodotti, garantendo il servizio pre-vendita.

Storagetek sta anche abbassando, ormai da due anni, la propria offerta di gamma. Hanno così fatto la loro apparizione in catalogo robot con meno di 250 cartucce, anziché i modelli equipaggiati di nastri Dlt e Lto. Attualmente i nastri rappresentano ancora il 90 % del fatturato, ma al termine, la società vorrebbe vedere il proprio fatturato ripartito al 50% tra le sue attività a disco e a nastro.

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