Stime in forte calo per l’industria dei semiconduttori

Il mercato resta comunque in crescita, ma ora la previsione di Sia non si azzarda oltre un più 8-10% complessivo per il 2003 e anche per gli anni successivi.

12 giugno 2003 La Semiconductor Industry Association ha deciso di tagliare quasi della metà le sue precedenti stime di crescita relative al 2003, citando tra le cause del brusco rallentamento previsto fattori come l’epidemia di Sars, la guerra in Irak e gli scarni livelli di spesa in information technology.

La vendita dei chip destinati ai personal computer come ai forni a microonde o alle automobili aumenterà del 10,1 percento a 154,9 miliardi di dollari. La previsione appena apparsa nel report semestrale della Sia è nettamente più conservativa di quella pubblicata lo scorso novembre 2002, quando le stime parlavano di una crescita del 19,8 percento nel 2003. George Scalise, presidente dell’associazione industriale dichiara: «Le previsioni Sia riflettono la nuova realtà del comparto semiconduttori», che non può contare su una crescita superiore all-8-10%. Nel periodo che va dal 2003 al 2006 il tasso annuo di crescita aggregato è previsto intorno al 9,8%. Secondo la Sia non si avrà un ritorno ai tassi di crescita visti nel 2000 prima del 2006.

Malgrado il dimezzamento delle stime, il rapporto descrive una tendenza alla crescita, in un settore in ripresa dopo la sua peggiore contrazione del 2001, anno in cui i volumi di fatturato dei semiconduttori crollarono del 34 percento a 139 miliardi di dollari. La poco incoraggiante previsione giunge a pochi giorni dall’annuncio di Texas Instruments, che ha allertato gli analisti di una stima di fatturato e utile inferiore alle aspettative. Anche questa azienda dà la colpa alla Sars e alla susseguente crisi asiatica, oltre a un blocco degli inventari di telefoni cellulari nella stessa regione.

Sia ritiene che l’anno prossimo la crescita del mercato sarà pari al 16,8%, a 180,9 miliardi, seguita da una crescita del 5,8%, a 191,5 miliardi, nel 2005. Sia conclude affermando che nel 2006 l’ulteriore aumento del 7 percento riporterà il mercato ai suoi più alti livelli dopo il 2000. Sei mesi orsono le previsini parlavano di un superamento di quota 206 miliardi di dollari nel 2004 e di un andamento piatto nel 2005. Sui mercati europei, le vendite aumenteranno di 11,8 punti percentuali (31,1 miliardi) quest’anno per salire a 35,3 miliardi (+13,6%), 36,9 (+4,7%) e 39,2 (+6,1%) nel 2006. Nelle Americhe quest’anno ci sarà una contrazione di 2,1 punti con una ripresa pari al 13,6 percento anno su anno nel 2004. In Giappone la crescita 2003 sarà pari al 17,5 percento, contro il 12,1 della regione Asia-Pacifico.

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