Sposiamoci, c’e Internet nel nostro destino

Non si ferma la macchina inesorabile dei merge supermiliardari. Mentre Aol e Time Warner convolano a nozze, in ballo c’è anche l’Opa ostile intentata dalla britannica Vodafone nei confronti della tedesca Mannesmann, il colosso che in Italia cont …

Non si ferma la macchina inesorabile dei merge supermiliardari. Mentre Aol
e Time Warner convolano a nozze, in ballo c’è anche l’Opa ostile intentata
dalla britannica Vodafone nei confronti della tedesca Mannesmann, il
colosso che in Italia controlla Omnitel. Ormai è risaputo che i dirigenti
di Mannesmann sono restii ad accettare l’offerta di Chris Gent, e non meno
restio sembra essere il governo di Schroeder. Ma Gent ha deciso di
rilanciare, condendo la sua polpetta da 83 miliardi di sterline (circa
270mila miliardi), con una ricca e articolata strategia Internet che
secondo lo stesso Ceo di Vodafone dovrebbe bastare a convincere i suoi
potenziali soci tedeschi che "insieme potremo fare qualsiasi cosa e farla
meglio". A partire da luglio, Vodafone darà inizio a un fuoco di
sbarramento di servizi telematici di e-commerce, home banking, giochi e
informazione, offrendo tutti questi contenuti attraverso telefonini, Pda,
computer dekstop e quant’altro agli abbonati di una decina di nazioni.
Partner tecnologici delle varie iniziative sono Ibm, che gestirà i
progetti, e Sun Microsystem per l’hardware, mentre Ericsson, Nokia e Palm
Computing si occuperanno dei terminali mobili. Al momento si sa che i
partner incaricati di sviluppare i nuovi servizi contano nomi di grosso
calibro come Charles Schwab (trading online), Sabre (bigliettistica aerea),
Travelocity (turismo) e Infospace, una directory molto forte nel segmento
delle white pages, le guide telefoniche. I servizi verranno resi
disponibili via Wap ma anche attraverso tecnologie fisse e mobili a larga
banda.

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