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Spitch: l’EU AI Act spingerà l’intelligenza artificiale

L’EU AI Act (Legge sulla regolamentazione dell’intelligenza artificiale) avrà un impatto prevalentemente positivo sull’utilizzo dei sistemi di IA: è questa la previsione di Spitch, tra i fornitori leader di sistemi di IA conversazionale, sull’imminente implementazione della nuova legge europea sull’IA.

La legge, che mira a fornire ad aziende e organizzazioni requisiti e obblighi chiari per quanto riguarda gli usi specifici dell’IA, è il primo quadro giuridico completo al mondo, e Spitch raccomanda alle aziende e alle autorità di esaminare e valutare il proprio utilizzo dell’IA alla luce dei nuovi parametri di rischio del regolamento UE e di apportare le modifiche necessarie.

La previsione dell’azienda svizzera è che, in futuro, sarà necessario rivedere l’utilizzo e le applicazioni di IA periodicamente per assicurarsi che siano conformi ai requisiti di legge che, secondo Spitch, potrebbero essere ulteriormente sviluppati e modificati dagli organismi di standardizzazione europei. I cambiamenti che ne deriveranno dovranno essere presi in considerazione nell’utilizzo dei sistemi di IA.

L’analisi dei rischi: i fattori sono applicazione e utilizzo

Secondo Spitch, nessuna delle aree di applicazione tipiche e comuni dei sistemi di conversazione vocale e testuale IA based (IA conversazionale) nel customer service rientra di per sé nelle categorie di rischio per i sistemi IA stabilite dall’UE. Ciò vale anche per l’uso di metodi di identificazione biometrica, come la verifica dell’identità dell’interlocutore durante una chiamata utilizzando la sua voce.

Tuttavia, esistono anche alcune applicazioni dell’IA conversazionale, come i chatbot, l’analisi vocale o i knowledge database che, in determinate circostanze, potrebbero rientrare nelle categorie considerate a “rischio limitato” o “rischio minimo”. Ciò vale anche per i processi biometrici, ad esempio se i sistemi sono in grado di rilevare le emozioni sulla base del parlato e di trarne delle conclusioni, ad esempio per classificare gli interlocutori.

Compliance: l’adeguamento entro 12-36 mesi e la certezza di una conformità legale

Questa nuova legge europea presenterà grandi cambiamenti nel modo in cui le aziende e le autorità utilizzano o intendono utilizzare l’IA, delimiterà i confini di ciò che è considerato un uso controllato e responsabile, e ciò che invece può rappresentare un rischio”, afferma Piergiorgio Vittori, Ceo di Spitch Italia.Per la maggior parte delle aree di applicazione dell’IA conversazionale, i requisiti aggiuntivi devono essere soddisfatti entro 12/36 mesi dall’entrata in vigore della legge sull’IA, nel maggio 2024. Siamo fieri di poter offrire ai nostri clienti servizi di consulenza per garantire la conformità dell’implementazione delle soluzioni nel rispetto dell’AI Act e ad altri requisiti normativi come il GDPR -Regolamento generale sulla protezione dei dati”, continua Piergiorgio Vittori.

In particolare, Spitch ha come focus la conformità alla normativa di tutte le soluzioni che utilizzano la biometria vocale real-time, l’analisi del sentiment e il riconoscimento delle emozioni che si basano sul GPT-4 o su altri modelli di IA per la sintesi e la categorizzazione, nonché i sistemi classificati come “a rischio limitato” nell’EU AI Act, come gli assistenti virtuali (chatbot di IA).

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