Sony: addio Usa, Pda o PalmSource?

Basta Clie negli Stati Uniti. Sony ripensa la sua politica sul mercato dei palmari in un’ottica di disimpegno progressivo.

4 giugno 2004 La notizia è di quelle che vengono di gran lunga
superate dalle loro implicazioni.
Non è certo la prima volta che una
zienda decide di togliere un determinato prodotto dal proprio portafoglio o da
un detrrminato mercato.
Ma se a farlo è Sony, se i prodotti
sono i Pda Clie, se il mercato è quello
statunitense, si capisce subito come mai analisti, osservatori
e investitori sono tutti sul chi va là.
Lineare la notizia.
Sony
non rilascerà più alcun nuovo modello dei propri palmari Clie sul mercato
americano
.
Continuerà in Giappone le attività di ricerca e sviluppo,
senza però più portarne i frutti verso gli Usa. Che dunque non disporranno più
dei suoi prodotti non appena si esauriranno le scorte esistenti dei quattro
modelli attualmente in commercio.
Semplice.
In apparenza.
In realtà la
mossa preclude a un più generale ripensamento delle politiche e delle strategie
della società sul comparto dei Pda. Comparto nel quale stra progressivamente
perdendo terreno, visto che il 12,2% di market share del 2003 si è ridotto a
inizio anno a un più esiguo 8,4%.
Il punto è che Sony ha subito pesantemente
la concorrenza di PalmOne sia con lo Zire 72, sia con il T3.

E il punto è che Sony è uno dei principali clienti – dopo PalmOne
evidentemente – di PalmSource.
Ecco dunque le implicazioni
cui si faceva cenno all’inizio.
Un cliente importante in meno per una azienda
messa davvero sotto pressione da Microsoft.
In realtà gli analisti non
sembrano molto propensi a pensare che Sony possa optare per un cambio di
piattaforma.
L’annuncio di due giorni fa sembra piuttosto un tentativo di
disempegno da un business non profittevole, presentato non in forma di strappo,
ma come progressivo distacco.

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