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L’effetto di smart working ed e-learning sul traffico internet

Il lockdown in Italia dura ormai da molte settimane, e sono innumerevoli le aziende che hanno adottato lo smart working, così come le istituzioni scolastiche si sono dotate di sistemi di e-learning.

L’emergenza sanitaria globale ha di fatto sensibilmente accelerato la trasformazione digitale e a confermarlo è Akamai, che ha registrato una crescita del traffico internet fino al 30% dalla fine di febbraio 2020 alla fine di marzo 2020. 

Alessandro Livrea, Country Manager Italiano, ci ha raccontato come incrementi di queste dimensioni erano attesi per l’intero anno, non certo in un solo mese. Evidente l’impatto di Covid-19; Livrea ha aggiunto un particolare importante: la crescita è stata omogenea in tutte le tipologie di utilizzo.
Quindi, sebbene i servizi di streaming e download di files siano i più impattanti per quanto riguarda la banda utilizzata, allo stesso modo si è registrata una forte crescita di smart working ed e-learning.

Akamai ha persino registrato un miglioramento dei tempi di caricamento delle pagine web sia negli Stati Uniti che a livello globale, confrontando i tempi di caricamento delle pagine web dal primo trimestre del 2019 al primo trimestre del 2020, sia su browser desktop che su browser mobile. Negli Stati Uniti si parla di +14% per i browser desktop e di +19% per i browser mobile, mentre nel resto del mondo +9% per i browser desktop e di +11% per i browser mobile.
Come è stato possibile migliorare le performance proprio nel periodo di maggior pressione mai registrato? secondo il Country Manager la risposta è chiara e sta in un altro numero: ogni anno Akamai investe ben il 14% del fatturato in ricerca e sviluppo.

akamai

A rendere ancor più rilevante la crescita, il manager ci ha fatto notare come in questo arco temporale sia totalmente sparito tutto il settore dei contenuti streaming legati ad eventi sportivi: la sospensione delle competizioni a livello globale non ha rallentato la crescita della fruizione di contenuti multimediali, ovviamente incentivata dall’isolamento forzato di milioni di persone.

Lo stesso tipo di analisi è stato fatto su un lasso di tempo più ampio, verificando i picchi di traffico sulla Edge Platform di Akamai, da marzo 2019 a marzo 2020. Il risultato è un aumento del traffico di oltre 2 volte, con picchi rispettivamente di 82 Tbps nel 2019 e di 167 Tbps nel 2020.
Anche il picco di traffico giornaliero degli ultimi 14 giorni supera il picco di 82 Tbps che è stato registrato un anno fa, con una media di circa 100 Tbps al giorno.

Livrea ha condiviso la nostra opinione sulla specificità della situazione italiana. Infatti, nel nostro paese il cambiamento di utilizzo di internet è con buona probabilità destinato ad essere permanente.

Le circostanze che hanno costretto milioni di aziende ad adottare strumenti di smart working hanno anche determinato una consistente accelerazione della trasformazione digitale, destinata a cambiare i paradigmi lavorativi.

Al tempo stesso, nelle istituzioni scolastiche in poche settimane (se non giorni) abbiamo assistito alla realizzazione di progetti di e-learning che normalmente richiedono anni per essere programmati e poi attuati.

Per certi versi, l’Italia ha tratto vantaggio dal non avere soluzioni preesistenti da aggiornare. Molte organizzazioni ed istituzioni hanno creato ex novo strumenti di smart working ed e-learning, scegliendo le soluzioni più adatte dal mercato e senza le problematiche tipiche di chi deve integrare nuovi strumenti su infrastrutture precedenti.

smart working e-learning

Dal punto di vista della sicurezza informatica, il phishing sta facendo sentire sempre più forte la propria voce, puntando sul target di utenti meno esperti e di smart worker.

Che si tratti di attacchi strutturati e “industrializzati” è chiaro. La controprova sono le oltre 9000 Url con contenuti di phishing e social engineering, il cui numero cresce di più di 400 al giorno.

Particolarmente deprecabile il numero di attacchi che stanno subendo le organizzazioni sanitarie, già sotto pressione per la gestione di Covid-19.
Sfortunatamente, le informazioni di carattere sanitario hanno un grande valore economico per i cybercriminali: a differenza di una carta di credito, i dati sanitari e biometrici di un individuo sono immodificabili.

La tecnologia è di supporto agli utenti nel rendere più sicuri gli environment, e questo è ancor più importante dato che l’utilizzo del BYOD è destinato ad una permanenza strutturale negli ecosistemi aziendali. Livrea ha senza dubbio ragione nel sottolineare come molte organizzazioni non avrebbero mai potuto mettere in piedi smart working così diffusi, senza la disponibilità dei dipendenti ad utilizzare i propri device a scopo lavorativo.

Non è un caso che l’approccio di sicurezza più saggio sia lo Zero Trust: il sistema prevede che solo gli utenti e i dispositivi autenticati e autorizzati possano accedere alle applicazioni e ai dati, proteggendo, al contempo, le applicazioni stesse e gli utenti da avanzate minacce su Internet.

akamai

 

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