L’Unione Europea e il Governo degli Stati Uniti hanno spostato a marzo 2000 il termine entro il quale discutere di privacy dei dati e trovare un accordo per una legislazione comune. Fin qui, le due parti non sono riuscite a risolvere i differenti punti …
L’Unione Europea e il Governo degli Stati Uniti hanno spostato a marzo 2000
il termine entro il quale discutere di privacy dei dati e trovare un
accordo per una legislazione comune. Fin qui, le due parti non sono
riuscite a risolvere i differenti punti di vista su come tutelare al meglio
il consumatore che si trovasse invischiato in dispute intercontinentali
sulla violazione della privacy. Gli avvocati Usa insistono
sull’autoregolamentazione dell’industria, mentre le nazioni continentali
sono più schierate per una regolamentazione fin dall’inizio.
Qualche problema aggiuntivo è storto a seguito della decisione Usa di
adottare nuove regole sui servizi finanziari, che includono anche la
privacy dei dati. Gli americani, in particolare, vogliono che l’Ue
riconosca l’equivalenza fra la propria politica in materia e quella
europea, anche se, in realtà, esistono divergenze non da poco. Gli
esponenti delle due parti hanno cercato una soluzione fin da quando
l’Unione europea ha varato, nell’ottobre 1998, la propria direttiva in
materia di privacy dei dati, con l’intento di eliminare le barriere
nazionali alla trasmissione dei dati fra i quindici stati membri,
assicurando alti standard di protezione. Per consentire la trasmissione a
nazioni al di fuori dell’Ue, inoltre, la direttiva stabilisce che anche in
questi paesi vi debbano essere adeguati standard di protezione.