Sgi ribadisce l’impegno sui chip Mips per server Origin e Onyx

Pur mantenendo l’impegno sul fronte Intel, anche con l’adozione di Itanium 2, lo specialista di sistemi grafici non abbandonerà l’architettura adottata sulle linee Onyx e Origin e continuerà a sviluppare il proprio sistema operativo Irix.

L’imminenza dell’uscita del nuovo processore Itanium 2/McKinley, annunciato da Intel per i prossimi giorni, provoca un rimescolamento di fronti nel mercato Risc/Unix, dove i vari fornitori tracciano nuove rotte e modificano quelle già tracciate. Visto che da parte di Sgi è attesa l’affermazione di un ulteriore impegno in direzione dei sistemi basati su Itanium ed equipaggiati con sistemi operativi open source e soluzioni midlleware, accanto alla tradizionale offerta di macchine basate su processori Mips come i server Origin e i sistemi di visualizzazione grafica Onyx (che utilizzano lo Unix Irix), i dirigenti della società sono impegnati in un giro di consultazioni con la stampa e gli analisti per spiegare come la nuova strategia favorevole a Itanium 2 e a Linux non andrà in alcun modo a intaccare il lavoro sul fronte del chip Mips, anch’esso a 64 bit, e sulla piattaforma Irix.
Sgi è convinta che il segmento dell’informatica ad alta capacità di elaborazione cresca a sufficienza e sia perfettamente in grado di supportare entrambe le tecnologie, che potranno servire diverse fasce di utenti in funzione delle diverse esigenze e dei relativi budget di spesa. Quando Silicon Graphics si ritrovò in una difficile situazione finanziaria in seguito al suo tentativo di sfondare anche nel segmento delle workstation Windows Nt, l’azienda cambiò nome in Sgi e rese indipendente l’attività di produzione dei processori Mips. Molti allora pensarono che Sgi rinunciasse per sempre alla realizzazione dei chip da utilizzare nelle sue macchine Unix, e parecchi continuano a pensarla in questo modo. Ma all’avvicinarsi dell’era di Itanium 2, Sgi vuole cogliere l’opportunità per ricordare che l’azienda continua a progettare specifiche versioni a 64 bit dell’architettura Mips, come ha sempre fatto a partire dallo spin-out della divisione.
Il partner di Sgi Nec, che mette a disposizione le proprie fonderie, conferma il suo impegno a livello produttivo. Come altri costruttori Risc, Sgi ha nel cassetto delle varianti estese della serie Mips R che saranno disponibili nell’arco dei prossimi quattro anni e prevede di supportare e potenziare questa architettura anche negli anni successivi. «Sgi è focalizzata sulla fornitura di sistemi ad alto rendimento in un ampio spettro di carichi di lavoro tecnici» – ha affermato il responsabile marketing della divisione degli high performance server –Abbiamo volontariamente deciso di non scendere sul piano del confronto tra velocità in megahertz perché non ci sembra opportuno per il mercato del calcolo ad alto rendimento». La serie R14000, che oggi con il recente modello R14000a, una architettura a sette strati in rame da 0,13 micron, può girare a 500 MHz di clock, dovrebbe presto raggiungere i 600 e a questa velocità dissiperà molto meno calore di altri concorrenti Risc e di Itanium potendo così essere facilmente utilizzata in configurazioni multiprocessore ad alta densità.

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