Sempre più Enterprise per SanDisk

Alessandro Caruso%2c Country Sales Manager SanDisk ItaliaC’è un focus crescente sul mondo enterprise per SanDisk. La società, fondata ormai 27 anni fa, oggi oggetto di una operazione di acquisizione da parte di Western Digital, sta gradualmente bilanciando le sue attività tra mondo consumer e mondo delle imprese.
Spiega Alessandro Caruso, Country Manager di SanDisk Italia: “In questi anni SanDsk ha puntato sempre più alla diversificazione, tenendo presenti da un lato le esigenze del consumatore finale, dall’altro quelle del mondo delle imprese, in particolare per quanto riguarda il mercato dello storage SSD”.
In effetti, quest’ultimo è un settore al quale l’azienda punta in modo particolare con investimenti consistenti per rendere sempre più completo il portafoglio di offerta.
Negli ultimi due anni – racconta ancora Caruso – SanDisk ha completato una serie di acquisizioni, l’ultima un anno fa quando si è portata in casa gli asset di Fusion-io, con l’obiettivo di acquisire sempre maggiore expertise nelle soluzioni hardware e software dedicate al mondo enterprise, settore considerato strategico in ragione del grande potenziale rappresentato dai datacenter”.
Una politica di acquisizioni, dunque, condotta con il duplice obiettivo di rafforzare il patrimonio aziendale in termini di proprietà intellettuale e di coprire segmenti considerati strategici.
Le acquisizioni – chiosa Caruso – permettono di creare soluzioni competitive rispetto all’offerta di altri player, servono ad ampliare l’offerta e sono funzionali per coprire settori nei quali c’è bisogno di essere presenti”.
Il focus sugli SSD non è casuale, secondo il manager, che sottolinea come col tempo il gap in termini di costi tra tecnologie tradizionali e i nuovi dischi a stato solido sia andato vieppiù assottigliandosi. “Oggi parliamo di prezzi inferiori al dollaro per giga, una soglia più conveniente rispetto allo storage tradizionale”.

La conferma di quanto il settore enterprise sia oggi fondamentale per SanDisk arriva dall’analisi della composizione del fatturato: ai mercati consumer e retail SanDisk oggi ascrive il 30 per cento delle sue revenue, mentre Oem ed enterprise si aggiudicano il restante – e più rilevante – 70 per cento.
Sul consumer dobbiamo essere cost effective, mentre nell’enterprise la differenza la fa la tecnologia. Per questo, per lavorare con player come Hp, Dell e Lenovo il percorso è quello della certificazione dei prodotti che si propongono in commessa. E non è certo un caso che la società oggi spenda oltre il 10 per cento delle sue revenue in ricerca e sviluppo, che su 7.000 dipendenti abbia un pool di 3000 ingegneri e che detenga un portafoglio di oltre 2000 brevetti”.

Ma quali sono le tendenze che oggi guidano la domanda dei due mercati, consumer ed enterprise?
Sicuramente, è la risposta di Caruso, nel consumer c’è un mondo mobile che assorbe quantità di memoria sempre maggiori. “Così come sempre crescente è anche la richiesta di velocità di archiviazione”.
C’è poi un’altra domanda, guidata da prodotti con form factor diversi, dai detachable agli Ultrabook, che hanno portato SanDisk a sviluppare memorie diverse in base alla tipologia di dispositivi.
Parliamo di design customizzati, sviluppati sui dispositivi nei quali verranno integrate, come accade ad esempio con i nuovi MacBook”.
Per quanto riguarda il mondo business to business, c’è un mercato di sostituzione importante che guarda agli Ssd.
Se a livello di data center il gap di costo è di fatto colmato, così non è ancora nell’ambito dei pc client. Ma anche in questo segmento, si parla di crescite del 30 per cento l’anno a fronte di benefici evidenti. Per le aziende che invece stanno rinnovando il parco storage, non ci sono dubbi: la scelta è Ssd”.

Infine il go to market: anche in questo caso SanDisk ha scelto la differenziazione.
Così per il mondo consumer lavora con distributori quali M-Trading, Cellular Line ed Esprinet, mentre per il mondo business to business a Esprinet si è da poco affiancata anche Computer Gross. Il mondo enterprise è invece seguito con realtà come Avnet e Arrow.
Stiamo pensando all’opportunità di sviluppare un programma di canale indirizzato ai mercati B2B ed Enterprise, al momento seguiti solo con attività di accounting”.
Infine, uno sguardo al futuro.
Secondo Caruso oltre ai mercati di cui abbiamo parlato finora, anche i wearable e l’Internet of Things hanno in sé tutto il potenziale per dare una spinta ulteriore al mercato dell’archiviaizoine, di nuovo con soluzioni ad hoc e specifiche per form factor e destinazione d’uso.

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