Se non ci fossero i tablet

Il mercato dei client nel secondo trimestre sarebbe calato del 36%. Invece, per fortuna, ci sono e aiutano ad accendere una piccola luce in un mercato, secondo Sirmi, ancora molto difficile.

I dati presentati in giornata da Sirmi e relativi all’andamento del mercato dei pc client in Italia nel secondo trimestre del’anno sarebbero sconfortanti.
Se non ci fossero i tablet.
Perché è solo grazie ai tablet che quell’insieme di segni negativi che caratterizza le numeriche dei desktop, dei netbook, delle workstation e dei thin client non si trova poi anche all’ultima riga, quella dei totali.

Complessivamente, secondo Sirmi, nel secondo trimestre dell’anno sono stati venduto poco meno di un milione mezzo di clienti, 1,482.750 per la precisione, in crescita del 3,9% rispetto al pari periodo dell’anno precedente.
Una cifra che, in termini di giro d’affari, significa 666,5 milioni di euro, in questo caso in crescita del 5,8% anno su anno.

Un risultato non negativo, soprattutto se lo si parametra con quello del primo trimestre dell’anno, ma che mostra parecchie zone d’ombra nella sua composizione.
I desktop calano dell’8,1% in unità, fermandosi a quota 335.000, pari a 122,7 milioni, in questo caso in calo dell’11,5%.
Precipitano, e continuiamo a ripetere che il fenomeno è irreversibile e inesorabile, i netbook, che scendono a poco più di 52.000 unità, per 10 milioni di fatturato, in calo di oltre il 67% sia in volumi sia in valore.
Calano le workstation, con poco più di 9.000 macchine, pari a 19,5 milioni di euro, con percentuali del 3,6% in volumi e dell’8,6% in valore, così’ come calano anche i thin client, attestai a 5.290 macchine, in calo del 2%.

Tengono, ed è questa la prima buona notizia, i notebook, che arrivano a 694.000 unità, con una crescita del 2,2% in volumi e dello 0,6% in valore, pari a 348,2 milioni di euro.
E poi, finalmente, ci sono i tablet.
La crescita è pari all’89% in termini di volumi, che toccano quota 386.900 unità, mentre in valore i 164 milioni di euro corrispondono a una crescita dell’81,7%.

Senza questa categoria di prodotto, è la nota di Sirmi, il comparto nel suo insieme avrebbe registrato un calo del 36%.

Non si nota, e anche questo è un segnale dei tempi, uno stacco significativo nelle vendite sul mondo consumer e quelle sul mercato business: le crescite si attestano al 4,1% nel primo caso e al 3,6% nel secondo.

Non ci sono invece segnali di ripresa sul fronte dei server.
Il calo è del 27,2%, per un fatturato che scivola a 101,2 milioni di euro, il 70% dei quali ad appannaggio delle macchine a base Intel o Amd.
Simile la situazione dei mainframe, in calo del 21,6% a 14,5 milioni di euro.

Tiene, e di questi tempi è un buon segnale, l’area storage.
Si parla di 119,5 milioni di euro complessivi, in minima flessione anno su anno, con l’hardware fermo a 74,5 milioni (-3,4%) e il software a quota 45 milioni, in crescita del 3,6%.

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