Se le fiere servono a qualcosa

Non solo una fiera. La sicurezza al centro dell’attenzione. Ma di quale sicurezza parliamo?

Meta’ febbraio. Un intero padiglione per una fiera, cosi’ si diceva una
volta, dedicata interamente alla sicurezza informatica.
In realta’,
Infosecurity ha significato qualcosa di piu’, magari senza volerlo. Chi ha
avuto la possibilità di visitare l’esposizione milanese si sara’ accorto che
si respirava una forte aria di identita’, intesa come tema-problema da
affrontare e risolvere per centrare appieno il tema della sicurezza.
Antivirus, firewall, sistemi di intrusion detection non sono certo argomenti
obsoleti e continueranno ad animare il mondo della sicurezza informatica. Ma
il vero problema e’ un altro. E’ capire chi e’ che sta passando sul tuo
sistema informativo.
Ormai si e’ capito che tutte le strumentazioni di
sicurezza che si collocano in azienda possono, al meglio, proteggere la
certezza del dato. Ma la sicurezza nel frattempo e’ gia’ diventata un’altra
cosa, puntando dritta alla persona.
Il tema cardine dei prossimi periodi
sara’ quello di attribuire un’identita’ certa a chi ha a che fare,
continuamente o sporadicamente, con il mezzo informatico.
La gestione delle identita’ certe, lo si intuisce, fa parte dello stesso
calderone di argomentazioni nel quale sono presenti i vari concetti di
privacy, clonazione, transazioni monetarie sicure, furti di personalita’,
biotecnologia e fantascienza. A Infosecurity c’era anche Philip Dick.

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