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Cross application value nel business di Zucchetti

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Paolo Susani, Zucchetti

Rimini – “È ancora possibile fare utili con il software?”.
Se lo è chiesto Paolo Susani, direttore commerciale Zucchetti, in apertura di Making Together, la due giorni organizzata dalla software house di Lodi, che al Palacongressi di Rimini ha chiamato a raccolta quasi 800 persone, tra partner e società del Gruppo, per parlare di strategia e prodotti, pardon, di Enterprise Global Solution, dove accanto a Erp ed Hr a giocare un ruolo di primo piano sono le cross application, «che aiutano a vendere di più e meglio anche le soluzioni tradizionali».
Ma in uno scenario global, in cui Internet ha cambiato le regole del gioco, la complessità è aumentata e con essa il numero di utenti connessi, «l’Erp non può più essere solo esteso ma anche collaborativo, e non solo nei canonici orari e luoghi di lavoro, ma ovunque per gestire una conoscenza che – come sottolineato da Giorgio Mini, vicepresidente responsabile aziende area Erp di Zucchetti – va raccolta, organizzata e distribuita per poter meglio far funzionare l’azienda digitale, che è matura e chiede risposte concrete».

L’Erp Zucchetti evolve verso Infinity Zucchetti 3.0

Ecco che, allora, oltre a essere “bello”, l’Erp deve anche «garantire una user experience gradevole, essere facile, quindi potente, ossia utilizzabile su tutti i device ma con interfacce diverse per funzioni diverse».
Non solo.
Dematerializzazione”, “digitalizzazione”, “essere connessi sempre e ovunque”, “governare la conoscenza”, “interpretarla”, “integrare la comunicazione in senso lato”, “lavorare sulle analytics” sono le aree su cui la software house Made in Italy ha investito per arrivare a proporre, entro la fine di quest’anno, una nuova release di Infinity Project, tradotta in Infinity Zucchetti 3.0.Infinity_3.0
«Un disegno pensato alla base, completamente realizzato con tecnologie all’avanguardia per mappare il nuovo modello dell’economia collaborativa nell’azienda digitale», come l’ha definito ancora Mini facendo suo il concetto ciclistico di azienda in fuga che continua a investire in maniera unita e compatta lungo tutto il percorso, e anche oltre al traguardo.

I software da soli non bastano

Peccato che un insieme di soluzioni software in grado di fare la differenza da solo non basti. «Siamo ancora troppo spesso identificati come quelli delle paghe, della contabilità, dei cedolini» ha proseguito Mini incalzando la platea.
Da qui l’obiettivo di trasmettere a clienti e mercato il valore dell’offerta classica, costituita dalle soluzioni Ad Hoc Revolution e Mago che, «ancora in cerca di un nuovo nome ma già perfettamente integrate con Infinity Zucchetti 3.0, offrono un business in continuità con nuove funzionalità attraverso un unico applicativo».

Oltre il mondo delle Risorse umane

Ci crede anche Domenico Uggeri, vicepresidente responsabile Hr mercato aziende di Zucchetti, che richiamando il concetto di Enterprise Global Solution parla di Hr Cross Application ricordando che “il digitale è un mezzo, non il fine”.
Da qui i pilastri di un ponte immaginario che, se alle campate agli estremi posiziona Erp ed Hr, in mezzo lascia che a offrire spunti di business siano contenuti e soluzioni globali fatte di Travel management, Workforce management, Timesheet, Sicurezza sul lavoro e Accessi per le quali un’analisi condotta sul proprio parco clienti e benchmark con la concorrenza, stima un potenziale che va dal 70 al 90 per cento.
«L’obiettivo – ha precisato Mini – è mettere le persone al centro di tutti i processi di sviluppo del mondo business ripensando quello di cui le aziende hanno bisogno, in un’ottica di Internet of People, dove gli oggetti connessi sono al servizio delle persone e non viceversa».
Da qui l’offerta di strumenti come Hr Social Network Enterprise, «dove le persone entrano in comunicazione utilizzando Facebook o quant’altro per socializzare sui business aziendali e collaborando in modo attivo», o di Hr Analytics On Demand, interpretato da Zucchetti come un marketplace, Zucchetti Store, per l’appunto, «dove accedere e acquistare direttamente online le nostre soluzioni di Analytics ed Hr, scaricando analisi standard di mercato pronte all’uso» o, ancora, come Hr International, «utile per tutte le aziende che guardano all’estero e sono in cerca di fornitori e di soluzioni internazionali».
Se ne è accorta, tra le altre, Calzedonia, di cui Zucchetti sta gestendo, in cinque diverse nazioni, all’interno di undici differenti aziende, 8mila dipendenti dei 26mila totali da raggiungere.

La chiamata ai partner è anche sui servizi

Seduti su una miniera d’oro”, come li ha definiti Giovanni Mocchi, vicepresidente Zucchetti e responsabile Area Servizi, i partner devono, però, imparare meglio a sfruttare un’offerta applicativa che, benché composta da oltre 30 moduli, vede ferma a quattro la media di quelli implementati presso i 105mila clienti della società.
«Ma più ci allarghiamo – ha sottolineato – più fidelizziamo il cliente rispondendo alla sua esigenza di ripensare i processi, non solo con applicativi fruibili ma anche con gli opportuni servizi a corollario e con un’infrastruttura che si fonda su un datacenter certificato Iso 27001, con oltre 2mila server, per 70TB di backup quotidiano, e nel quale abbiamo implementato una soluzione di APM, che consente di individuare lo specifico problema e di intervenire in tempi rapidi a livello di applicativo».
Male non fa, poi, per un’azienda che nell’ultimo anno ha visto il cloud crescere del 44%, ricordare che, in Italia, i dati Assinform 2015 stimano in 1,2 miliardi di euro, in crescita del 29% rispetto al 2014, il valore del mercato dei servizi cloud.
E se i concorrenti come Aruba, Telecom Italia, Ntt Data, AlmavivA, BT, HPE, Reply, OVH non mancano, «con Ibm e Microsoft (con quest’ultima interrompendo un silenzio durato tredici anni – ndr) stiamo lavorando per compiere un cammino insieme, e per offrire ai partner un’offerta It ampia, scalabile, affidabile in SaaS, PaaS, cloud server e hosting».

Cross application, la roadmap per i business partner

E se dei 386 milioni di euro fatturati da Zucchetti nell’esercizio fiscale 2015, ben il 51,5% è afferibile al canale indiretto, che nel medesimo periodo venduto 8 milioni di nuove licenze registrando una crescita del 9% rispetto al 2014, per Mario Aschiero, direttore vendite canale indiretto di Zucchetti, resta ancora molto lavoro da fare.
«Pur consapevoli che, rispetto ai prodotti tradizionali, chi vende cross application si muove in un mercato aperto e disponibile, dove la concorrenza è minima e si riesce finalmente a vendere valore, sono soltanto 80 i partner che, a oggi, hanno affrontato questo nuovo mercato».
Entro la fine del 2016 dovranno salire almeno a quota 250 seguendo, possibilmente, le orme di chi, come BTDatasoft, Prisma, BMB o Zucchetti Systema ha già cominciato a parlare la lingua dell’integrazione comprendendo che alle nuove esigenze dei clienti non è più possibile rispondere con le sole funzioni tradizionali.

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