Roma capitale del cloud per Ibm

Nel centro del Torrino guidato da Giovanni Lanfranchi più di 500 ricercatori sono in collegamento con il mondo per fare sempre nuvole nuove.

Il Laboratorio Tivoli che Ibm ha a Roma dal 1996 è un centro di eccellenza mondiale per lo sviluppo software.
Ora è anche un polo sulle tecnologie del cloud computing a disposizione delle aziende italiane e non solo.

L’apertura alla nouvelle vague è stata sancita dall’ad di Ibm, è questo ciò che Nicola Ciniero, dal sindaco di Roma Gianni Alemanno, e dal Presidente degli Industriali romani, Aurelio Regina.

Che il nuovo centro nasca in seno al laboratorio del Torrino per Ciniero non è un caso: vi lavorano oltre 500 ricercatori dall’età media di 35 anni, provenienti dai migliori atenei italiani, in collegamento con i centri di ricerca statunitensi.

Le competenze acquisite in area cloud sono il frutto di un’evoluzione tecnica e manageriale che ha portato il Laboratorio romano, guidato Giovanni Lanfranchi (nella foto), tra i cinque centri Ibm di eccellenza mondiale nello svilluppo del software , con oltre un migliaio di brevetti presentati negli ultimi 7 anni.

Alla struttura del Torrino fanno capo nove centri Ibm fra Europa, Asia e Stati Uniti, per un numero complessivo di 1200 ricercatori.

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